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La Provincia di Perugia anticiperà mensilmente l’importo della cassa integrazione guadagni ai 1037 lavoratori della Antonio Merloni, dipendenti degli stabilimenti di Gaifana di Nocera Umbra e Costacciaro nelle more dell’emanazione dei decreti ministeriali di approvazione delle domande di CIGS. Ciò fino a quando non avverrà la liquidazione direttamente da parte dell’Inps. E’ questa la decisione della Giunta provinciale di lunedì 17 novembre, presa allo scopo di non far rimanere senza un pur minimo reddito mensile i lavoratori posti in cassa integrazione straordinaria. Per disciplinare formalmente tale anticipazione, per un totale massimo di 700 euro al mese per ciascun lavoratore, per un massimo di 3 mesi, la Provincia di Perugia, ha proposto all’Inps la sottoscrizione (avvenuta questa mattina presso la sede Inps di Perugia in Via Canali) di un apposito protocollo d’intesa con la collaborazione attiva delle forze sociali quali organizzazioni sindacali e attori istituzionali, Regione dell’Umbria e Comuni interessati in primis. “La decisione – dichiara l’Assessore provinciale al Lavoro, Formazione e Pubblica Istruzione Giuliano Granocchia (Rifondazione comunista) –, dal carattere assolutamente innovativo, è stata presa in primo luogo per giungere alla risoluzione delle problematiche legate a questa crisi aziendale, mettendo a disposizione le proprie professionalità e risorse, allo scopo di sostenere lo sviluppo locale e attuare l’integrazione tra sistemi di programmazione e strumenti previdenziali e con l’obiettivo di mitigare i riflessi negativi sul territorio e sulla comunità locale, e a salvaguardare i livelli occupazionali della crisi aziendale della Antonio Merloni". "Con l’anticipazione della CIGS ai dipendenti dell’azienda. Merloni – sono ancora le parole di Granocchia (Rifondazione Comunista)- si configura perciò un passo ulteriore: dar seguito alla presenza dell’Ente provinciale come attore privilegiato del territorio col fine di intervenire sulle condizioni di crisi delle aziende locali per la predisposizione di appositi piani di intervento”. Condividi