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Wladimiro Boccali, sabato prossimo il Pd avrà il suo segretario provinciale: si annuncia una giornata calda... "Guardi io non sono e non vorrò essere un attore attivissimo di questa vicenda. Comunque, non nascondo la mia preoccupazione: non vorrei che si arrivi ad una conta soltanto per il gusto in se di pesarsi, quando invece si deve pensare al progetto politico-sociale da qui ai prossimi anni". Il rischio di più candidati la spaventa? "No. Mi spaventa non capire le dinamiche che portano più candidati a giocarsi una carica. Non vorrei una spaccatura su questioni che non siano i programmi e i contenuti. C'è una parte del partito che 10 mesi fa appoggiò Piero Mignini. Io non ero tra quelli, avrei preferito che venisse con noi al Regionale. Ora sempre quella parte, da quello che mi pare capire, vuole un'altro segretario provinciale. Mi sfugge il motivo. Spero di capirlo sabato prossimo". Stramaccioni torna in campo: è la sconfitta della sua linea politica devota al rinnovamento anche anagrafico? "E' un dirigente del Partito Democratico che in passato ha fatto bene e che, essendo una risorsa, si vuole rimettere in moto. Bene. Non è certo una mia sconfitta. Io se mi permette resto della mia opinione: serve una nuova ridistribuzione degli incarichi e una svolta anche in fatto di età". Senta si può parlare della sua candidatura a sindaco per Perugia, oppure in stile buonista dobbiamo aspettare che lo dica qualcuno dal partito? "Senta io al gioco delle ipocrisie non ci sto. Io applico lo statuto del Pd che prevede le primarie e per parteciparvi bisogna dare la propria disponibilità diretta. Io l'ho fatto. Tutti quelli che dicono: prima le idee, poi il programma e infine gli uomini, sono degli ipocriti. Il programma è in parte rappresentanto dalla credibilità del candidato e poi dai contenuti che arrivano dopo. Veltroni prima si è candidato e poi al Lingotto ha espresso il suo programma". Parliamo di alleati: lei è per la continuità oppure per uno schema tutto suo? "Da più parti si invoca la continuità. Ma come si fa a dire queste cose. Il mondo è cambiato. La politica è cambiata. Ci sono partiti nuovi. Altri scomparsi e altri ancora hanno preso un'altra linea. Se dobbiamo pensare a dare un governo nuovo alla città di Perugia per i prossimi dieci anni, non possiamo creadere ad una continuità che non esiste. Io dico: ripartiamo dai partiti che hanno governato insieme fino ad oggi. Se c'è una sintesi sui programmi si va avanti. Se no ognuno per i fatti suoi. Per quanto riguarda l'Udc: non ci sono ad oggi le premesse per un accordo. Ma questo non vuol dire che non possiamo dialogare con liste civiche di centro o con Umbria Popolare". Condividi