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TODI - Sono accusati di avere fatto parte di una organizzazione che attraverso due fantomatiche ditte acquistava attrezzature per l'arredamento di attivita' commerciali pagandole con assegni provenienti da conti correnti estinti i quattro uomini arrestati dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Todi. Secondo gli investigatori le vittime dei raggiri, tra i quali anche clienti delle sedicenti attivita' commerciali al centro dell'indagine, sono dieci in varie zone del centro-nord Italia. Il valore delle merci oggetto delle frodi e' stato quantificato in circa 220 mila euro. I tre sono stati bloccati la scorsa notte, al termine di un anno di indagini. In particolare i militari della compagnia tuderte - comandata dal tenente Macello Egidio - hanno eseguito ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Perugia su richiesta della procura della Repubblica. In carcere sono cosi' finiti R.L.G., 46 anni, originario di Roma, ma trasferitosi a Todi, suo fratello R.L.M., 47 domiciliato ad Acilia, M.S., 25, residente a Collazzone, e F.F., 50 anni, di Perugia. Sono accusati di aver costituito e fatto parte di un'associazione per delinquere finalizzata alla consumazione di numerose truffe. I carabinieri nel settembre del 2006 si erano insospettiti per l'anomala costituzione a Todi di due ditte, Multimegaimpianti e Eurocatering, specializzate nella forniture di attrezzature per l'arredamento di attivita' commerciali (come bar, ristoranti e negozi). Erano stati avviati complessi accertamenti dai quali e' emerso che le ditte altro non rappresentavano - secondo gli inquirenti - che la copertura di un presunto sodalizio criminale organizzatosi per raggirare soprattutto le loro aziende fornitrici. Da queste, dopo averne conquistato la fiducia, si facevano consegnare la merce pagandola - ritengono i carabinieri - con assegni provenienti da conti correnti estinti. Dall'indagine e' emerso che vittime dell'organizzazione criminale non erano solo le ditte fornitrici, ma anche i semplici clienti che si erano rivolti a loro per l'acquisto di materiali. Credendo di rivolgersi a normali aziende per la fornitura di arredi per attivita' commerciali, facevano infatti degli ordinativi, previo pagamento del relativo prezzo, non ottenendo pero' in alcuni casi la consegna dei prodotti commissionati. Condividi