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di Nicola Bossi Da caso nazionale a caso "risolto" in meno di 24 ore. Gli ultimi cittadini umbri terremotati - sisma del 1997 -, che passeranno per la dodicesima volta il Natale nelle scatole di latta post-sisma, rientreranno nelle loro abitazioni della frazione di Giove (Valtopina, Perugia) entro l'estate del 2009. L'attesa per un rientro in una casa di mattoni è ormai agli sgoccioli, nonostante le polemiche dei giorni passati che hanno visto anche il Parlamento discutere su questo caso di ricostruzione attraverso l'intervento dell'onorevole della Pdl Luciano Rossi. L'azienda che gestisce l'appalto - che ha sostituito due anni fa una società che ha poi fallito bloccando per anni i lavori del consorzio - ha comunicato al Comune di Valtopina che il 50 per centro delle abitazioni sono ormai in fase di conclusione - resta da mettere infissi e portoncini -, mentre per un altro 30 per cento di alloggi sono iniziati i lavori di interni. Poi si passerà alla ristrutturazione delle restanti abitazioni, che per la maggioranza dei casi sono da considerare seconde e terze case di famiglie che non abitano più a Giove. Il sindaco di Valtopina Giuseppe Mariucci è dunque pronto a scrivere la parola fine su un caso di ricostruzione che rischia di macchiare la macchina post-sisma dell'Umbria da molti elogiata per tempestività e lungimiranza. "Il caso Giove - spiega - purtroppo è figlio di una società appaltatrice scelta dal Consorzio della ricostruzione della frazione che fallendo ha rallentato tutti gli iter burocratici. Inoltre quando il contratto è stato rescisso, dopo un lungo arbitrato costato diverse migliaia di euro, si è dimesso il presidente del Consorzio. Il comune ha preso in mano la pratica Giove nel novembre del 2006. In meno di due anni e mezzo consegneremo gli alloggi ai terremotati a cui ad onor del vero è stato più volte proposto di venire ad abitare in abitazioni di mattoni a Valtopina. Ma in molti hanno preferito non allontanarsi dal proprio luogo di origine. E così per rendere meno gravosa l'attesa ad ogni famiglia abbiamo messo a disposizione due-tre container". Condividi