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Non è chiusa la partita che vede Comune (Gualdo Tadino)e Regione giocare contro i comitati per l'acqua pubblica e in particolare il Comitato Rio Fergia per l'assegnazione di una nuova concessione di acqua alla società di acque minerali Idrea, controllata da Rocchetta spa. Una concessione che rischia di svuotare un fiume - il Rio Fergia - e un bacino idrico - quello dell'appennino umbro-marchigiano - già fortemente provato dalla crisi idrica degli ultimi 4 anni e dal continuo prelievo dei signori delle acque minerali. Anche se il Tar ha affermato con tanto di sentenza che la concessione a favore della Rocchetta è piena di lacune, formalmente sbagliata e quindi inapplicabile; l'ombra di un nascosto ricorso al consiglio di stato da parte degli enti-pubblici amanti del bicchiere di acqua minerale si fa sempre più imponente. Lo si capisce in particolare da come sta agendo il comune di Gualdo Tadino: non ha chiuso definitivamente i pozzi scavati da Rocchetta che non possono essere utilizzati. Il rischio di un inquinamento delle acque è altissimo. La richiesta di messa in sicurezza era stata formulata dal comitato stesso. Nessun lavoro, perchè si spera di poter dare tutto in mano alla Rocchetta-Idrea quanto prima. Ma per presentare in tempo il ricorso alla sentenza del Tar comune e regione devono agire a breve giro di posta: c'è una data di scandenza a quanto sembra. Il 16 dicembre. Oltre questa data la storia dell'attingimento si fermerà almeno per i prossimi 20 anni. Il Comitato però mantiene le sue posizione di guardia civica e minaccia: se si riprenderà il conflitto allora il bersaglio della battaglia giuridica si sposterà sullo stabile della Rocchetta di Gualdo Tadino. Nessun'altra spiegazione è stata data dal Comitato. Condividi