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di Oscar Monaco, segreteria provinciale Prc L'atteggiamento tenuto negli ultimi giorni da alcuni esponenti dell'area Vendola è disgustoso. Senza la minima vergogna e senso del ridicolo personaggi che ormai stento a definire compagni stanno conducendo una campagna dai toni deliranti. Mentre il Paese assiste allo sviluppo del più grande movimento degli studenti degli ultimi vent'anni, mentre la CGIL, il più grande sindacato d'Europa, rompe con le logiche compatibiliste e filopadronali di Cisl e Uil e proclama lo sciopero generale, mentre fin nei più piccoli paesi di provincia genitori, insegnanti, lavoratori e gente comune si autoconvocano in riunioni gremite partecipate, insomma, mentre affiora un fiume carsico e dirompente di cui nessuno fino a tre mesi fa avrebbe sospettato l'esistenza, quattro burocrati rimasti disoccupati, presi da un raptus autistico, non trovano di meglio da fare che polemizzare sulle risorse del Partito, sui tagli sacrosanti alle spese ed alle retribuzioni dei dirigenti. Senza il minimo senso del pudore c'è chi, come Alfonso Gianni, non parla tanto di scissione, ma di farla quando, tradotto in soldoni, "si possono portar via più risorse", altrimenti, "dove cazzo andiamo?" dice con uno stile che farebbe mancare i sensi al poetico e raffinatissimo Vendola. Nel frattempo c'è chi lavora "sul campo", cercando di dare continuità ad una iniziativa come quella della distribuzione dei generi di prima necessità a prezzi calmierati. Ci sono militanti, compagne e compagni, che provano a fare politica andando incontro a quei problemi economici e sociali che le donne e gli uomini in carne ed ossa vivono nel gesto quotidiano della spesa al mercato. Chi vorrà risparmiarsi lo spettacolo penoso ed un po' malinconico, strombazzato a tutto volume dai media, della fine ingloriosa di una triste cricca di burocrati potrà trovare i militanti di Rifondazione Comunista sabato al mercato di Pian di Massiano impegnati nella ricostruzione reale del Partito e della sinistra. Condividi