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ASSISI - Al termine dell’incontro di martedì mattina, a Palazzo dei Priori, presenti la presidente della Casa di ripodo, Grazia Carli, le rappresentanti dei sindacati, Stefania Cardinali per Filcams-Cgil e Ermelinda Lucchetti per Uiltucs-Uil, l’ex gestore, Sergio Elisei, e una rappresentanza della nuova gestione, Oro Hotel, per discutere sulla gestione dell’Hotel Subasio e sulla sorte dei dipendenti, il Sindaco di Assisi, Claudio Ricci, si è dichiarato fiducioso sulla possibilità di raggiungere un accordo. L'ipotesi è di “cominciare una pregestione, a partire da marzo, a cura della Oro Hotel, appena conclusi i lavori di riqualificazione dell’impiantistica, mentre entro l’estate comincerà la gestione effettiva, così da non perdere le prenotazioni già definite”, prenotazione che secondo l’ex gestore Elisei sarebbero circa 40mila. Scettica, invece, l’opposizione, rappresentata dal gruppo “La Mongolfiera”, che mette sotto accusa il lavoro svolto dagli Istituti Riuniti di Beneficenza, proprietari dell’immobile, che a detta del gruppo non avrebbero fatto “sostanziali passi in avanti rispetto alle posizioni già espresse” e che non sarebbero in grado di farsi carico dei contratti dei 29 dipendenti per problemi di bilancio. I dipendenti, infatti, dal primo gennaio risultano essere ufficialmente senza impiego, e nonostante il primo cittadino abbia sottolineato la priorità di trovare garanzie per questi lavoratori, possibilmente reintegrandoli in toto con un contratto a tempo indeterminato che preveda le stesse mansioni, questi si sono appellati all’articolo 2112 del Codice Civile il quale afferma che “in caso di trasferimento d’azienda, il rapporto di lavoro continua con il cessionario e il lavoratore conserva tutti i diritti che ne derivano”. L’accordo tra le parti sembra perciò essere ancora lontano. I dipendenti, dal canto loro, continuano a cercare una soluzione, avvalendosi dell’aiuto degli avvocati messi a disposizione dai sindacati. La sensazione, sempre a detta dell’opposizione in consiglio comunale è che presto si potrebbe arrivare alle “carte bollate”, fermo restando che “rimane la noncuranza per il destino dei lavoratori da parte della maggioranza”. Condividi