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ROMA - ''Adesso torno in Italia, visto che me lo permettono. La decisione dei giudici me l'aspettavo ma non cosi' presto, perche' mi avevano detto che avrebbero deciso a fine novembre''. Luciano Gaucci, al telefono da Santo Domingo, ''dove vivo occupandomi di una piccola azienda agricola'', si compiace della decisione del gup del tribunale di Perugia Paolo Micheli,che ha revocato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per l'ex presidente del Perugia, emessa nel 2005 nell'ambito della inchiesta del club umbro. ''Torno in Italia ma non nel calcio italiano - aggiunge l'ex patron di Perugia, Catania e Sambenedettese, ed ex vicepresidente della Roma -. Il campionato lo seguo sempre, anche se da lontano, ma non ritornero' in quell'ambiente. Voglio fare solo lo spettatore. ''Comunque se mi chiameranno a testimoniare in qualche processo, ci andro'. - dice ancora Gaucci -. Calciopoli? Il processo a Pieroni e le sue accuse di pagamenti in nero a tutti? Non so, qui a Santo Domingo non arrivano i giornali italiani, quindi non sono aggiornato''. Gaucci ricorda poi che l'istanza di revoca era stata presentata per gravi problemi di salute di suo fratello, ''che e' in coma, e infatti volevo che mi concedessero l'opportunita' di andare a trovarlo. Ringrazio chi ha preso questa decisione''. Quanto alle sue vicende giudiziarie, l'ex patron del Perugia ritiene che ''e' stato tutto talmente ingigantito che e' meglio non parlarne, tanto ormai e' andata cosi'. Ma se posso tornare in Italia vuol dire che forse le cose si stanno chiarendo''. Condividi