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Circa mille lavoratori hanno preso parte stamattina al corteo organizzato dalla sola Fp-Cgil dell'Umbria a Perugia, in occasione dello sciopero generale indetto a livello nazionale contro il decreto Brunetta insieme a Cisl e Uil, ma poi revocato negli ultimi giorni dalla Cisl e dalla Uil-Pa (mentre la Uil enti locali ha confermato lo sciopero, ma non ha preso parte alla manifestazione). La protesta è indirizzata contro i tagli ai settori pubblici contenuti nel decreto e per respingere con forza la proposta di rinnovo contrattuale avanzata dal Governo e accettata da Cisl, Uil, proposta che porterà nelle tasche dei lavoratori un aumento di 40 euro netti al mese per il biennio 2008-2009. Il corteo, partito da piazzale del Bove, ha percorso via Palermo e via Mario Angeloni per confluire poi in piazza del Bacio, sotto la Regione Umbria, dove si è tenuto il comizio concluso dal segretario nazionale Fp-Cgil Antonio Crispi. Molte le delegazioni di lavoratori privati che hanno aderito alla protesta della Fp-Cgil: alimentaristi (il coordinatore della Rsu Perugina ha anche preso la parola nel comizio conclusivo), lavoratori dell'igiene ambientale, metalmeccanici, addetti della cooperazione sociale, del commercio, della scuola, eccetera. Presente anche una delegazione di pensionati. Dai primi dati provvisori risulta buona l'adesione allo sciopero nei principali enti pubblici della Regione, spesso anche superiore ai tassi generalmente raggiunti in occasione degli scioperi unitari. Nelle sede regionale Inps, ad esempio, circa la metà dei lavoratori ha aderito allo sciopero, mentre complessivamente nel settore degli enti previdenziali la partecipazione si è attestata al di sopra del 30%. Alla Asl 3 circa il 50% del personale ha incrociato le braccia, mentre il Museo archeologico dell'Umbria è addirittura rimasto chiuso. Più basso il tasso di adesione al Comune di Perugia, dove ha scioperato circa il 15% del personale, mentre alla Provincia di Perugia la percentuale sale al 25%. “Esprimiamo un giudizio molto positivo sullo sciopero e sul corteo, anche considerando la situazione che si è venuta a creare in categoria negli ultimi giorni – afferma Fabrizio Fratini, segretario generale della Fp-Cgil dell'Umbria – l'esito della giornata di oggi ci dà quindi la spinta per proseguire con nuove azioni di lotta che ci vedranno impegnati nelle prossime settimane insieme alle altre categorie di lavoratori”. In modo diametralmente opposto la vede la Fp-Cisl, che ha invece sottoscritto l'accordo con il governo: "La minima adesione alla manifestazione di questa mattina della Funzione Pubblica indetta dalla Cgil - dice una nota del sindacato -, è a dimostrazione del fatto che i lavoratori hanno compreso che la scelta della Fp Cisl era quella giusta, necessaria per la valorizzazione del lavoro pubblico per la promozione e la qualificazione dei servizi, per lo stanziamento di risorse sufficienti a rinnovare i CCNL ribadendo l’intangibilità del contratto nazionale su due livelli, per la restituzione alla contrattazione integrativa della cifra sottratta ai fondi di Ente e Amministrazione, per la stipula di un accordo sul nuovo modello contrattuale che riconfermi l’unicità del modello per il lavoro privato e pubblico, per la tutela dell’attività sindacale nei luoghi di lavoro. La Fp Cisl è ora impegnata ad effettuare una capillare informazione tra i vari posti di lavoro anche in fase assembleare, la demagogia non paga". Condividi