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di Isabella Rossi Trevi Noir, la due giorni dal titolo “Le spie del male” dedicata all’editoria noir che anticipa dal 1 al 2 novembre la rassegna Umbria Libri, non poteva avere cornice migliore di Villa Fabri, immersa in una sottile nebbiolina autunnale e fresca d’inaugurazione. Nella nobile residenza, costruita tra la fine del cinquecento e gli inizi del seicento, si sono tenuti ieri , e continueranno ad avere luogo oggi, gli incontri con importanti scrittori del noir, in gran parte dal mondo anglosassone. Mentre a Trevi gruppi di turisti, arrivati con gli autobus, festeggiano il primo novembre tra i banchi del festivol e il mercato in piazza, assaggiando lo squisito olio di Trevi su bruschette e crostini, nelle sale del piano nobiliare di Villa Fabri si parla di sangue, di delitti e di misteriosi intrighi. Proprio in linea con il tema della rassegna libraria di quest’anno che con il titolo ''In fondo al male ” si è posta l’obbiettivo di esplorare “il male condiviso che si insinua nella storia e nella civiltà” e “il male che coinvolge il singolo individuo”. Tanti gli ospiti, ricchi e affollati gli incontri della giornata culminata con la premiazione di un racconto noir a cui è andato il premio Michael Gregorio, il premio istituito dagli scrittori Michel G. Jacob e Daniela De Gregorio, intervistati da Giovanna Zucconi, giornalista e conduttrice radio di “Sumo, il peso della cultura”, trasmissione che va in onda su Radio 2, curatrice di una rubrica sui libri a “Che tempo che fa” di Fabio Fazio e ideatrice del programma letterario Gargantua su Rai 3. “Questa premiazione ha la struttura di un noir”, ha esordito Giovanna Zucconi, “nel senso che c’è un premiato che non è qui. Due o tre anni fa ho ricevuto una lettera di un signore molto particolare, aveva scritto sedici romanzi e mi chiedeva se me li poteva mandare.” Alla richiesta da parte della giornalista di limitarsi ad uno, il signore in questione ha avuto la bontà di spedirne tre e da lì non è nato un semplice carteggio tra Giovanna e il misterioso signore assente in sala, ma una forma d’insegnamento a distanza che ha portato negli anni una scrittura, giudicata inizialmente “molto involuta”, a trovare un proprio stile e una propria forza espressiva. C’è stato cioè qualcosa, la scoperta di una forma di libertà, che ha cambiato il modo di vedere e di scrivere di questo signore. E libertà è proprio una parola chiave nel noir di cui stiamo parlando. Proprio perchè per Giambattista Scarfone, detenuto al carcere di Spoleto, e vincitore del premio nella sezione Not Yet Published con il racconto “L’imprevisto” il talento, confermano Daniela De Gregorio e Michael Jacobs che hanno offerto ai detenuti corsi di scrittura creativa in carcere, è affiorato con la scoperta di una libertà tutta particolare. Quella di parlare del male, di descrivere scene, situazioni e sentimenti dai quali il carcere lo aveva, in qualche modo, spinto a distaccarsi opponendo a questi tematiche socialmente compatibili, in cui i buoni sentimenti e una visione forse un po’edulcorata della realtà dovevano avere la meglio su quella particolare ricerca artistica. Presenti alla premiazione Fausto Cardella, procuratore di Terni ed Ernesto Padovani, direttore del Carcere di Spoleto che hanno parlato della situazione carceraria e degli sforzi compiuti per rendere più umana la detenzione. Parole nobili che si sono scontrate con un fatto saliente e del tutto estraneo alle responsabilità dei due signori e per il quale, tuttavia, non si conosce la vera motivazione: il giudice di sorveglianza ha negato al premiato, che in passato aveva già usufruito di permessi, la libera uscita per poter ritirare il premio. Decisione che sicuramente avrà le sue buone motivazioni ma che sembra mozzare sul nascere l'anelito a quel tipo di libertà, tutta intima, riscoperta dal carcerato e confluita in una forma di talento che ha trovato pieno riconoscimento in questa premiazione. Il racconto verrà pubblicato e si spera che in quell'occasione il detenuto potrà usufruire di una liberta uscita, si è augurata Daniela De Gregorio, curatrice insieme a Pasquale Guerra e Michael Jacob di Trevi Noir. Condividi