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PERUGIA - Al secondo convegno internazionale sulle Gipsoteche, svoltosi il 24 e il 25 ottobre scorsi a Possagno (Treviso), patria del grande scultore Antonio Canova, la Fondazione Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia ha portato un contributo di rilievo, prefigurando una soluzione museale per le prestigiose presenze all’interno della collezione, tra le quali il Canova stesso, Thorvaldsen e il perugino Vincenzo Danti, discepolo di Michelangelo. E’ stata la prima occasione per far conoscere il significato di una collezione che seppur storica come formazione, finora non è stata valorizzata e tuttora è poco conosciuta. La dottoressa Fedora Boco, ripercorrendo la storia della collezione, ha infatti sostenuto, nel corso del suo intervento, la necessità di valorizzare un patrimonio di grande entità e qualità elevatissima. L’Ottocento è il periodo fondativo delle raccolte – ha ricordato la studiosa – e sebbene gli accrescimenti del Novecento siano stati importanti, le collezioni dell’Accademia rimangono tutt’oggi sostanzialmente improntate alla museografia italiana del secolo XIX e al definirsi progressivo della storia dell’arte come disciplina di studi, dal Lanzi ad Adolfo Venturi. La Gipsoteca dell’Accademia perugina, nata dunque con intenti prevalentemente didattici, si è originata in concomitanza con l’istituzione dell’Accademia stessa intorno ad un primo nucleo di statue raffiguranti Il Giorno, La Notte, Il Crepuscolo e L’Aurora, donate nel 1573 dallo scultore perugino Vincenzo Danti che, insieme con il fratello Ignazio, giocò un ruolo determinante in questa prima fase della storia dell’istituzione. Le quattro statue, tratte dalle michelangiolesche tombe medicee della chiesa di San Lorenzo a Firenze, rimasero per lungo tempo il fiore all’occhiello delle collezioni dell’Accademia. Il Crepuscolo e L’Aurora sono state negli ultimi mesi in mostra al Museo del Bargello nella bella esposizione che si chiude proprio in questi giorni, dedicata a “I grandi bronzi del Battistero. L’arte di Vincenzo Danti discepolo di Michelangelo”. La raccolta è andata gradualmente arricchendosi con numerose acquisizioni: collezionisti, artisti e donatori hanno accresciuto l’importanza della Gipsoteca negli anni, fino a farle assumere la fisionomia di un vero e proprio museo, superando la sua primaria funzione didattica. La collezione è continuata a crescere fino a tutto il novecento e sino ai giorni nostri. Basti ricordare che di recente l’Accademia ha avuto in dono numerose opere provenienti dall’atelier dello scultore Aroldo Bellini, artista nato a Perugia nel 1902 che negli anni Trenta si è dedicato, tra l’altro, alla statuaria del Foro Italico a Roma. I tempi sono ormai maturi quindi per ripensare il problema della musealizzazione del vasto patrimonio artistico che possiede l’Accademia (oltre 400 dipinti, 5300 incisioni, 12.000 disegni, 600 gessi) sottraendo in particolare la gipsoteca dalla spiacevole noncuranza di cui è stata immeritatamente oggetto negli ultimi anni. A seguito dell’evento sismico del settembre del 1997, i preziosi gessi infatti si trovano affastellati gli uni sugli altri o chiusi entro casse di legno. A Possagno, è stato ricordato che questa grave situazione non lede solo l’immagine dell’ Accademia, ma anche di tutte quelle Istituzioni che hanno a cuore le migliori tradizioni culturali e artistiche della città di Perugia e dell’Umbria. Per questa ragione, è stato accennato che, mentre ci si adopera in varie direzioni per ripristinare l’intero complesso, ci si è rivolti alla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia per ottenere un contributo volto a finanziare una parziale sistemazione delle opere, secondo un piano di stralci funzionali che si inseriscono correttamente nel recupero generale. In quest’ottica – ha concluso la dott.ssa Boco – la Fondazione Accademia di Belle Arti ha intenzione di continuare ad impegnarsi per offrire un’ attività culturale che abbia un respiro internazionale e che faccia della nostra città, anche attraverso l’Accademia, un grande centro di richiamo per l’arte e la cultura, che sono lo stemma distintivo di Perugia. Al Convegno di Possagno, SECONDO CONVEGNO INTERNAZIONALE SULLE GIPSOTECHE: GLI ATELIERS DEGLI SCULTORI Assemblea Generale 2008, sono state sviluppate anche alcune tematiche specifiche affrontate dal punto di vista scientifico come l'importanza del gesso quale modello, calco di opera d'arte, strumento di studio destinato alle accademie, oggetto di collezione. Un particolare argomento, che ha destato molto interesse, è stato quello relativo alla riproducibilità delle opere d'arte, l'illustrazione di calchi da opere d'arte (Paolina Borghese; La statua del Principe Henryk Lubomirski). Il convegno è stato anche l'occasione per presentare molte realtà di Gipsoteche italiane e straniere e per approfondire la conoscenza della Associazione internazionale delle Gipsoteche (AICPM). Durante la due giorni (24 e 25 ottobre) si sono succeduti numerosi e qualificati interventi tra i quali quello di Cristiane Pinatel membro onorario della gipsoteca di Versailles, Jan Zahle del Museo Thorvaldsen di Copenaghen, Gregoire Extermann dell’Università di Ginevra, Patrick Le Novene, direttore Musei D’Angers (Francia), Thomas Lochman del Skulpturhalle di Basilea e numerosi altri. Condividi