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PERUGIA - La superficie ricoperta da boschi in Umbria ''e' sempre stata, negli ultimi ottanta anni, in progressivo aumento''. Su un'area territoriale di 845.604 ettari, il coefficiente di boscosita', ossia il rapporto fra la superficie forestale e le superficie territoriale, ha raggiunto il 31,3 per cento, ''valore registrato solo a meta' del XIX secolo e dato sensibilmente superiore al valore medio nazionale del 22,5 per cento''. L'estensione del patrimonio forestale regionale e' compresa tra i 243.709 e i 301.400 ettari, con una netta prevalenza dei boschi cedui. Sono alcuni dei dati che emergono dal Piano forestale regionale per il periodo 1998-2007 e richiamati nel documento preliminare del ''Piano forestale regionale 2008-2017'' che, su proposta dell'assessore alla Programmazione forestale e vicepresidente della Regione, Carlo Liviantoni, e' stato approvato dalla Giunta regionale dell'Umbria. ''Con il nuovo Piano forestale - sottolinea Liviantoni - la Regione Umbria si propone di consolidare quanto e' stato messo in atto con la prima programmazione decennale per rendere concreto l'obiettivo delle `foreste per la societa'', in cui la tutela ambientale si coniuga al rafforzamento della competitivita' della filiera foresta-legno e al miglioramento delle condizioni economico-sociali delle realta' rurali, anche con azioni innovative in relazione alle funzioni ricreativa, economica ed ambientale dei boschi''. ''Si prosegue lungo la strada avviata con il primo Piano Forestale - rileva ancora Liviantoni - che ha rappresentato un elemento di grande innovazione nel settore forestale nazionale. E' stato, infatti, uno dei primi esempi di trasferimento a livello regionale della strategia comunitaria e dei principi e criteri della gestione sostenibile. Obiettivo dell'azione regionale e' stato, soprattutto, quello di coinvolgere i proprietari forestali, pubblici o privati, o le imprese delegate, in un'attiva gestione del patrimonio forestale umbro, le cui potenzialita' erano largamente sottoutilizzate. La scarsa valorizzazione economica delle risorse aveva fatto venir meno un interesse, in particolare da parte degli operatori privati, alla gestione delle proprieta', causando un progressivo abbandono e degrado, una diminuzione dell'offerta di quei servizi d'interesse pubblico, quali tutela idrogeologica, offerta di aree ricreative, miglioramento della qualita' del paesaggio, che la tradizionale attivita' forestale consentiva di ottenere a costi sociali nulli''. Con l'approvazione del documento preliminare- e' detto in una nota della Regione - si avvia l'iter che portera' alla formazione del nuovo Piano forestale regionale, che verra' predisposto con la collaborazione della facolta' di Agraria dell'Universita' degli studi di Perugia. Condividi