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Mozione dei gruppi di Pd, Prc, Pdci e Verdi del consiglio regionale sui temi della scuola e dell'universita' per sollecitare alla giunta ''iniziative affinche' il Governo riveda la propria posizione sui tagli'' programmati, ed ''apra un tavolo di confronto ed ascolto con le istituzioni locali, i sindacati, gli studenti e gli operatori''. Il centro sinistra di Palazzo Cesaroni, critico sul complesso dei provvedimenti del Governo per scuola ed universita', sollecita i parlamentari umbri ad impegnarsi ''per scongiurarne l'attuazione'', in quanto ''danneggiano l'intero sistema regionale e nazionale''. Per i gruppi del centrosinistra con la legge 133/2008 l'intero sistema di istruzione pubblica viene ''gravemente colpito, considerato solo come capitolo di spesa piuttosto che come settore strategico per la crescita del Paese, con circa otto miliardi di euro di tagli entro il 2012, una diminuzione del personale di 87 mila insegnanti e 42.500 dipendenti Ata''. Per quanto riguarda l'Umbria, nel documento si parla di una riduzione del personale di 1.600 unita' (900 insegnanti e 696 dipendenti Ata). Il centrosinistra critica anche le misure previste dal Governo per la razionalizzazione ed accorpamentodelle classi di concorso, nonche' l'aggregazione di istituzioni scolastiche e la loro conseguente soppressione, facendo rilevare che ''per l'Umbria l'accorpamento delle scuole medie e superiori con numero di alunni inferiori a 500 e la chiusura dei plessi con meno di 50 alunni, comportera' la chiusura di 89 strutture. A farne le spese saranno soprattutto i piccoli Comuni, e Regioni ed enti locali dovranno provvedere a ridurre il disagio degli utenti''. ''Con il decreto legge 154 del 7 ottobre - sottolinea la mozione della maggioranza - si obbligano le Regioni a adottare i piani di ridimensionamento delle istituzioni scolastiche di loro competenza entro il 30 novembre''. Queste norme, sono ritenute ''lesive dell'autonomia delle Regioni'', cui la Costituzione affida l'organizzazione scolastica e viene sottolineato positivamente il ricorso alla Corte costituzionale presentato su questo punto dalla Regione Umbria. I gruppi del centrosinistra criticano, infine, i provvedimenti previsti nella legge 133 del 2008 riferiti a Universita' ed enti di ricerca e relativi ''al taglio di finanziamento ordinario alle universita' di 1,5 miliardi in cinque anni, che per un ateneo medio come Perugia potrebbe essere superiore (tra il 2009 e il 2012), ai 25 milioni di euro, al blocco del turn over dei docenti e al rischio di trasformazione degli atenei in fondazioni di diritto privato''. Condividi