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TERNI - ''Confrontate oggi con gli esempi toscani e laziali, le performance e le potenzialita' ulteriori dell'Azienda ospedaliera ternana appaiono degne di un'autentica cerniera strategica tra Centro nord e Sud Italia, tra l'Umbria e Roma.In questa direzione occorre continuare a convogliare risorse senza voli pindarici ne' demagogiche fughe in avanti'': lo ha detto stamani il sindaco di Terni, Paolo Raffaelli, al convegno, organizzato dall'associazione ''Per Terni citta' universitaria'' e dall'Aspam, sulle prospettive dell'ospedale ternano nel contesto del nuovo piano sanitario regionale. Proprio il presidente dell'associazione ''Per Terni citta' universitaria'', Ciano Ricci Feliziani, ha chiesto che il nuovo piano sanitario umbro preveda per la sanita' ternana risorse pari 40-50 milioni di euro in tre anni. ''Fondi - ha spiegato - finalizzati a tre specifici interventi: ammodernamento e qualificazione dell'Azienda ospedaliera, completamento e definitiva funzionalita' della nuova sede della facolta' di medicina e chirurgia, avvio di una riflessione sull'utilizzo del costruendo ospedale unico comprensoriale di Narni-Amelia, che dovrebbe caratterizzarsi come polo riabilitativo, in un'ottica di integrazione trai servizi dell'Azienda ospedaliera e quelli dell'Asl''. Sull'entita' degli investimenti, la proposta di Ricci Feliziani ha trovato l'adesione del sindaco Raffaelli e dei consiglieri regionali Raffaele Nevi (Pdl) e Gianluca Rossi (Pd). ''I dati d'eccellenza sulla competitivita' e la capacita' attrattiva dell'Azienda ospedaliera di Terni, soprattutto sul versante dell'alta specialita', dimostrano che l'ospedale Santa Maria e' uno dei cardini dello sviluppo umbro sia in termini di welfare che socio-economici'', ha ribadito Raffaelli nel suo intervento. ''Terni - ha continuato - ha sviluppato molto in termini di edilizia sanitaria e per la ricerca. Il resto degli investimenti debbono essere concentrati su tecnologie e risorse umane, come si sta facendo con la realizzazione del polo oncologico di area vasta incardinato nella rete regionale antitumori. Non si tratta insomma di investire in nuove costruzioni ma in un programma di ulteriore rafforzamento della capacita' attrattivae competitiva di un ospedale che riesce ad essere ospedale di comunita' per la citta', ospedale di specialita' per un'area sempre piu' vasta del centro Italia, ospedale di universita' di rilievo nazionale con la seconda facolta' medica, per standard di qualita', dell'intero paese''. Condividi