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La crisi economia internazionale, frutto di speculazioni e di decenni di imperi di carta, rischia di far perdere il posto di lavoro a centinaia di persone impegnate nel settore della metalmeccanico che a Terni ha il suo distretto industriale più forte. Il grido di allarme è stato lanciato dalla Fiom CGil di Terni che chiede di confrontarsi con aziende e associazioni di categoria per invertire la rotta prima che "gli effetti diventino davvero devastanti”. “Vogliamo capire - afferma Gianfranco Fattorini (FIOM) - perché non siamo disponibili a far passare modifiche degli assetti produttivi e dell'organizzazione del lavoro dietro alle criticità del momento”. Il sindacato dei metalmeccanici Cgil si dice “fortemente preoccupato” per le conseguenze occupazionali che potrebbero determinarsi, in primo luogo per i lavoratori precari, ma più in generale per l'intero complesso dei lavoratori che orbitano nella galassia Ast, compreso tutto l'indotto delle manutenzioni e dell'impiantistica. “Inoltre – continua Fattorini – i dati sulle risorse disponibili per la Cassa integrazione e gli altri ammortizzatori sociali sono allarmanti e se non ci sarà un rapido intervento diretto del Governo la situazione rischia di precipitare, fino ad arrivare ai licenziamenti e alla messa in libertà dei lavoratori”. Lavoratori che secondo la Fiom stanno già pagando due volte gli effetti della crisi: prima di tutto a livello salariale, dove non arrivano risposte da parte del Governo o peggio, si prendono provvedimenti come quello della detassazione degli straordinari, “assolutamente inutile” in una fase di crisi come quella attuale; e in secondo luogo sul versante delle ferie, che sempre più spesso vengono imposte dalle aziende per far fronte al calo della domanda. Ma quello che preoccupa di più la Fiom è la “strategia dell'attesa” che sembra essere stata scelta dalle aziende e dalle associazioni datoriali, strategia che non può assolutamente reggere di fronte ad una crisi che secondo i gli esperti potrebbe durare molto a lungo. Quali sono dunque gli interventi che si intendono mettere in campo? Quali le iniziative sul piano sociale ed occupazionale? Per questi interrogativi la Fiom Cgil di Terni chiede risposte rapide e concrete, mentre si prepara ad intraprendere una vasta e capillare campagna di assemblee nelle aziende per confrontarsi con i lavoratori e decidere le azioni da mettere in campo. Condividi