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Un grande impegno per superare le rigidità del Piano Gelmini e lasciare alla Regione autonomia e tempo per organizzarsi: è quanto ha chiesto ai parlamentari umbri l’assessore regionale all’istruzione, Maria Prodi, durante un incontro che si è svolto stamani a Perugia, nella sede dell’assessorato. Erano presenti, la parlamentare Mariana Sereni (PD), il senatore Franco Asciutti (PDL), il deputato Carlo Emanuele Trappolino (PD), la senatrice, Anna Rita Fioroni (PD). “La situazione in Umbria – ha detto l’assessore Prodi – è particolarmente delicata soprattutto sul fronte dell’accorpamento dei plessi. Una misura questa – ha precisato l’assessore – che, per quanto riguarda le elementari, interesserebbe 37 plessi nella provincia di Perugia e 18 a Terni. Per le medie invece, i punti di erogazioni interessati sarebbero 10 a Perugia e 14 a Terni, per un numero complessivo di 89 istituti. L’applicazione letterale di queste misure – ha continuato l’assessore – comporterebbe per i Comuni grosse spese aggiuntive per nuove sedi e trasporti. Senza considerare poi la ricaduta sul territorio che perderebbe un centro vitale, com’è appunto la scuola”. Ad essere penalizzate sarebbero in particolare i paesi di montagna e le frazioni, anche quelle del capoluogo umbro. “Vi chiedo un gesto di sensibilità attorno alle questioni della scuola – ha detto l’assessore rivolgendosi ai parlamentari umbri. Ci troviamo in una situazione che non lascia spazio alla discussione e non rispetta le competenze delle Regioni. In Umbria negli ultimi anni sono stati ristrutturati molti edifici scolastici con un grosso impegno da parte dei Comuni che ora si ritroverebbero con il problema di sistemare in altre scuole i bambini, e organizzare un sistema di trasporti”. Tra i problemi segnalati dall’assessore Prodi anche la compressione dei tempi per le decisioni: ”la ristrettezza dei tempi rischia di compromette la concertazione con i Comuni che dovrebbero fare scelte delicate che non possono essere immediate. Il taglio delle singole scuole, se come ci auguriamo il Piano non verrà drasticamente cambiato, è faticoso e doloroso – ha concluso l’assessore. In Umbria era già stato fatto un notevole sforzo per l’accorpamento di alcuni plessi e sezioni. Difatti, accanto a scuole sottodimensionate, ve ne sono molte sovradimensionate, nella media siamo praticamente negli standard previsti”. Condividi