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PERUGIA - Hanno contestato, tra l'altro, l'ipotesi di una contaminazione delle tracce di dna trovate nella casa dove venne uccisa Meredith Kercher i pm Giuliano Mignini e Manuela Comodi nella loro replica di stamani davanti al gup di Perugia Paolo Micheli. I magistrati hanno inoltre spiegato di non ritenere attendibile la ricostruzione relativa agli spostamenti dei telefoni cellulari della vittima la notte del delitto operata dai difensori di Raffaele Sollecito. Parlando della possibile contaminazione delle tracce di dna, sulla quale si sono soffermati i difensori del giovane pugliese, il pm Comodi ha utilizzato un reggiseno appositamente portato in aula. L'udienza prosegue ora con l'intervento del legale di Patrick Lumumba, parte civile solo nei confronti della Knox, la sola accusata di calunnia nei confronti del musicista. Condividi