mussoloni.jpg
di Luca Spaccini Prima o poi era inevitabile che il premier scoprisse le carte. Comincia dai pericolosi intellettuali, dai sovversivi studenti la repressione del propugnata dal Benito trapiantato, reincarnazione dei peggiori incubi degli italiani, dopo (solo in senso cronologico) lo stato della chiesa. Ritengo sia criminale trasformare la protesta per il sacrosanto diritto allo studio, una scuola pubblica e scevra da differenze sociali, in un problema di ordine pubblico. La protesta che si sta allargando a macchia d'olio in tutta Italia viene portata avanti non solo da studenti, ma anche da docenti e genitori e coinvoge tutti gli istituti, di ogni ordine e grado, segno evidente che i guasti prodotti dal decreto Gelmini sono recepiti fortemente da tutti, senza distinzione. Mandare i celerini ad intervenire con la forza negli istituti occupati comporta una sterzata decisa verso un tipo di repressione totalitaria, inconcepibile per uno stato democratico. Abbiamo già visto che può succedere quando si usa la forza, quando si vuol far passare pacifici dimostranti come pericolosi sovversivi; i fatti di genova parlano chiaro. Gli attacchi di Berlusconi alla libera stampa, al diritto di sciopero, all'istruzione pubblica, anche se condotti in maniera più raffinata e articolata rispetto al modus operandi in voga nel ventennio, nella sostanza cambiano di poco. Siamo in presenza di una svolta autoritaria, senza precedenti nella storia democratica dell'Italia di questo ultimo mezzo secolo. Sarà esagerato parlare di allarme democratico, sarà prematuro? Vorrei tanto sbagliarmi, ma se il buongiorno si vede dal mattino...poveri noi. Condividi