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Chi pensava che la nascita di un nuovo centrosinistra in Umbria, formato da Pd-Udc-Ps e altri minori, potesse essere ormai naufragata; non ha fatto i conti con le cordate nazionale che non ha mai rinunciato a questo progetto. Di fatto è fallito il progetto pilota - che si voleva tenere proprio in terra umbra, in particolare alla Provincia di Perugia - ma il tutto va avanti. L'Udc non a caso ha confermato - dopo la sfiducia della base - ai vertici del partito Sandra Monacelli - possibilista in una possibile cordata con il Pd -. Da ambienti romani - dopo la rottura con Di Pietro - si parla di un Casini, insieme a Pezzota e Follini, pronto a realizzare una costituente di centro che vuole sposare il Pd e acceterebbe il partito socialista come partner di coalizione. Unico contrario il segretario dell'Udc Cesa. In Umbria nessuno vuole chiudere le porte all'Udc: non lo vuole il presidente della regione Maria Rita Lorenzetti - per presentarsi al terzo mandato con un nuovo progetto politico - il vice-presidente del Pd, Waldimiro Boccali - futuro candidato a sindato è che in questa maniera troverebbe la conferma nell'alleato vescovado di Perugia - e Maria PIa Bruscolotti, segretario del Pd - potrebbe dire a tutti di aver riportato l'Umbria ai moderati e aver cancellato la regione rossa. Ma la resistenza potrebbe venire dalla base e da vertici più avveduti che sono consapevoli che il centrosinistra del Pd perderebbe voti a favore Di Pietro e di una Sinistra che mantiene in Umbria un buon consenso. Condividi