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Dopo essere stato "censurato" ("ammazza" che libertà sul nostro giornale!) in occasione della festa di "Essere Comunisti" che si è svolta nella mia città di Gubbio, non pubblicando la nota di benvenuto a mia firma perché c'era una critica a "Liberazione" (ed ora posso dire di esserne orgoglioso), non si può non tornare sullo stupefacente atteggiamento del direttore Sansonetti che continua una sua assurda battaglia antipartito. La spocchia, l'altezzosità, la presunzione di essere i primi e di avere sempre ragione, non sono mai utili (altro che comunismo di destra, sono comunisti di sinistra quelli che vogliono fare un partito con Occhetto?). "Liberazione" è un giornale che ha molti "sponsor" e "testimonial" non comunisti (chissà se lo comprano tutte le mattine come fa il sottoscritto?) ed è sempre meno amata da dirigenti, militanti, elettori comunisti iscritti e no al Partito. Un giornale che si vanta e si bea delle sue "aperture" e modernità, che va "oltre" fino a divenire (incredibilmente e assurdamente) esaltatore di Luxuria all'"Isola dei famosi"… Da comunista - e assicuro che non sono certo in minoranza su questa lettura - ritengo questo comportamento sbagliato, nocivo per il Partito, funzionale solo alla rottura all'interno per arrivare al suo superamento (cosa non voluta dal congresso e di cui Sansonetti non vuol prendere atto…). Porgo al segretario, alla segreteria, alla direzione e al Cpn un quesito semplice e banale. Prendiamo per buone tutte le volontà e le disponibilità alla "mediazione" politica anche per la direzione del giornale, ma per trovare una sintesi si deve convergere almeno in due. Dopo l'articolo del 17 ottobre 2008 "Caro Prc, andiamo oltre…" e dove Sansonetti afferma «personalmente da molti anni non mi considero più comunista», credo che ogni compagno di buon senso percepisca che non è possibile avere un partito con una sua linea e un suo progetto politico e il giornale, che è pagato dal Prc e si definisce quotidiano del Partito della Rifondazione Comunista, ha un progetto opposto. Non credo che il direttore farà gesti responsabili e coerenti di dignità da militante e comunista (non è più tale, lo dice lui), ma il Partito non può permettersi di stare in mezzo al guado in una situazione che può solo disorientare. Orfeo Goracci Sindaco di Gubbio (Pg) Condividi