Vinti.jpg
Il dato della produzione industriale relativo ad agosto, - 11 per cento, la dice lunga sullo stato della nostra industria nazionale. L’unica idea di cui dispone il governo Berlusconi, oltre a regalare soldi a banchieri incapaci e speculatori, è quella delle regalie attraverso le rottamazioni alla Fiat e al settore elettrodomestici. Il problema del calo delle vendite della Fiat non si risolve con la rottamazione o gli incentivi, perché la crisi riguarda i beni essenziali, quelli di prima necessità. Rottamazione e incentivi sono palliativi che non affrontano in modo adeguato una situazione che di settimana in settimana si fa sempre più difficile. Il problema reale, in un paese come il nostro a crescita zero (speriamo), è definire nuove politiche industriali e un sostegno forte alla domanda interna attraverso l’aumento consistente di salari, stipendi e pensioni. La crisi economica, produttiva e finanziaria che colpisce l’Italia produce una vera e propria emergenza sociale, con un aumento esponenziale della cassa integrazione (in Umbria addirittura più 30 per cento) e il licenziamento dei precari senza coperture e ammortizzatori. Il governo Berlusconi per l’economia reale produce solo spot pubblicitari, non ha idea di come si affronta questa crisi strutturale, le cui ragioni sono molteplici e vengono da lontano. Occorrono profonde misure economiche anticicliche per modificare e rimettere in moto il sistema produttivo. Le crisi che attraversano la nostra Umbria, cioè Merloni, Seas, Sirio, chimica, acciaio, tessile, impongono alla politica una diversa consapevolezza, un ritorno all’intervento pubblico, un’accelerazione nella realizzazione di provvedimenti come la nuova legge sulle politiche industriali regionali. Il presidente Gruppo Prc Stefano Vinti Condividi