di Walter De Cesaris*

BREVE REPORT SULLA PROROGA DEGLI SFRATTI

1. Negli ultimi anni assistiamo a un fenomeno di caratteristiche inedite. Il numero complessivo degli sfratti emessi ha ricominciato a crescere. Questo fenomeno è particolarmente evidente a partire dallo scoppio della crisi.. Negli ultimi 3 anni, in coincidenza dell'esplodere della crisi, gli sfratti hanno subito una impennata drammatica, arrivando a 52.291 nel 2008, 61.484 nel 2009 e 65.489 nel 2010 e la morosità, per la prima volta, ha superato nel 2010 l'85% del totale delle sentenze emesse. Se prendiamo la sequenza storica degli ultimi 3 anni, emergono dati sconvolgenti: circa 180.000 sentenze emesse e di queste quasi 150.000 per morosità. Se raffrontiamo questi dati con quelli dei tre anni precedenti, ci si accorge che gli sfratti per morosità sono cresciuti nel triennio 2008 - 2010 del 50%. Con l'attuale trend, la stima che prevede 200.000 sfratti per morosità nel triennio 2011 - 2013, è destinata ad essere superata dalla realtà dei fatti. A queste cifre già di per sé drammatiche va aggiunto che, con l'azzeramento del fondo sociale per l'affitto, sciaguratamente deciso dal precedente governo, le circa 300 mila famiglie con redditi bassi, che fino a questo anno godevano del sussidio, saranno gettate nel girone d'inferno della morosità

2. Durante la conversione in legge della manovra economica del governo Monti dello scorso dicembre, abbiamo proposto un ordine del giorno che impegnasse il governo a varare la proroga degli sfratti direttamente con il cosiddetto decreto mille proroghe e di allargare la proroga alla morosità incolpevole. Inoltre, abbiamo proposto uno stanziamento di 100 milioni di euro destinato allo scopo specifico di favorire la trasformazione di sfratti per morosità in nuovi contratti (o impedire che nuova morosità si formi) anche dando una cornice normativa nazionale ad alcune iniziative che si sono attivate in talune realtà territoriali. Il punto politico, evidentemente, è quello di introdurre nella legislazione nazionale la questione della morosità e dei relativi interventi per contrastarla. Alcuni deputati del PD hanno effettivamente presentato l'ordine del giorno da noi proposto. Il governo, anche se nella fase convulsa e confusa delle votazioni finali del decreto, ha accolto l'ordine del giorno.

3. In sede di emanazione del decreto mille proroghe, però, non si è dato seguito coerente all'impegno assunto con l'ordine del giorno. Il governo, infatti, si è limitato a prorogare al 31.12.2102 il vecchio testo che limitava la proroga alla finita locazione. Si è comunque raggiunto un risultato parziale in quanto la proroga è stata effettivamente inserita direttamente nel decreto. Va ricordato, infatti, che negli ultimi due anni il governo Berlusconi, si era rifiutato di mettere la proroga nel decreto di fine dicembre, limitandosi ad inserirla con un emendamento in sede di conversione. Ciò aveva comportato la conseguenza di uno stillicidio di sfratti anche per la finita locazione nei mesi di gennaio e febbraio.

4. Cosa fare adesso ? Innanzitutto, vogliamo impegnarci a sostenere, durante la conversione in legge del decreto (mesi di gennaio e febbraio) la necessità di una estensione della proroga alla morosità incolpevole, Per questo, il primo atto sarà la richiesta ai gruppi parlamentari di presentare emendamenti in tale direzione all'apertura dei lavori parlamentari dopo le ferie (la prima riunione della commissione è prevista per il 10 gennaio).

La presentazione degli emendamenti, però, non deve essere un fatto burocratico. La cosa importante è articolare una vera campagna, richiedendo alle istituzioni (Regioni, province, comuni, municipalità) di esprimersi in alle direzione, riproponendo presidi sotto le prefetture, facendo iniziative e chiedendo a sindacati, movimenti, associazioni del volontariato di esprimersi.
La lotta non finisce con la conversione del decreto legge. La battaglia contro gli sfratti e per garantire il passaggio da casa a casa si deve ulteriormente articolare territorialmente con sbocchi politici concreti. IN alcune regioni è in discussione la proposta di istituzione di commissione graduazione sfratti che mettano in relazione l'esecuzione degli sfratti con l'effettiva possibilità di fornire una risposta da parte delle istituzioni (il passaggio da casa a casa). I sindaci vanno chiamati alla propria responsabilità di responsabili della salute pubblica che impone, in determinate circostanze, la necessità di requisire immobili per impedire situazioni di emergenza. La nostra campagna contro il canone nero e gli alloggi sfitti è un ulteriore strumento perché individua le situazioni di irregolarità e le possibilità di intervenire per obbligare, attraverso la leva fiscale, all'affitto a canoni concordati.

Tutte queste proposte (e altre ancora) hanno la possibilità di incidere dentro una mobilitazione di massa. In questo senso, lo strumento essenziale è quello dei picchetti antifratto. Il punto politico è dare la massima politicità a questa forma di lotta che è effettivamente uno strumeto forte. I picchetti vanno estesi e allargati ad altri soggetti: i sindacati, le associazioni del volontariato, i movimenti.
Dentro la cornice del movimento antiliberista (in Europa e nel mondo) anche i picchetti anti sfratto possono trovare lo spazio politico per una generalizzazione ulteriore.

*Segretario nazionale unione inquilini

Condividi