Di Ciuenlai - I numeri da esaminare non sono quelli di chi ha votato , ma quelli di chi è restato a casa. Ormai ci si avvicina alla soglia dei 2/3 di “salinari” delle urne. Un’ enormità che cancella la legittimità politica di qualsiasi risultato.

In questo quadro la destra stravince. La destra non il centrodestra perché, pur restando saldamenti ancorati alle indicazioni del pensiero unico liberista, quelli della fiamma tricolore (che non a caso fa ancora parte del loro simbolo) hanno mantenuto diversi connotati ideologici non economici e di sistema, che hanno permesso ai “neri” una maggiore fedeltà al concetto di appartenenza. Insomma “i pronipoti della lupa” vanno a votare convinti in numero molto maggiore dei loro storici avversari.

Quelli dell’ ex area di sinistra, invece disertano in massa . La ragione è semplice . Percepiscono l’assenza completa di rappresentanza delle proprie idee.  Se non viene rimossa quell’anomalia che permette ad un partito conservatore come il Pd di occupare indebitamente lo spazio della sinistra , il fenomeno aumenterà.

Ma parliamo del male minore. Infatti, quando così tanta gente è convinta dell’inutilità del suo voto, significa che la democrazia ha solo un valore formale. Perché,nella sostanza, è entrata nel cosiddetto “immaginario collettivo” la convinzione, che chi comanda davvero, non è in lista, è già stato eletto, ma non dall’ex popolo sovrano . 

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