Di Ciuenlai – Sono diverse le cose che mi hanno colpito nella gestione di questa emergenza e che, francamente, mi danno molto da pensare. Qui non si tratta di stabilire se il virus viene da un laboratorio o da un pipistrello. E’ininfluente. Quello che mi interessa esaminare è il modo di gestione della catastrofe coronavirus :

GLI STATI” CANAGLIA” -  Tra i primissimi ad essere “invasi” c’erano la Cina e l’Iran. Un Concorrente non in linea con le rigide teorie del capitalismo globalista e un  noto nemico del punto più alto del liberismo economico : gli Usa. La prima sorpresa è stata la Cina che si è dimostrata “pronta” per un catastrofico evento di questa portata. Non si montano e si attivano 14 ospedali in meno di 2 settimane se quegli ospedali non li hai pronti, testati e messi lì da una parte per ogni evenienza. Non si mette in piedi una organizzazione capillare di supporto e soccorso articolato , se non l’hai pensata e provata prima. Ho visto un documentario trasmesso da Sky(non dalla Pravda gialla) nel quale si vedevano a Wuhan squadre di persone che portavano il vitto ai condomini e squadre di medici e infermieri, perfettamente equipaggiati,  ai quali, come facevamo noi coi cantonieri di una volta, erano assegnate alcune parti della città. Sanitari che bussavano porta per porta chiedendo come stavano, se la situazione era migliorata o peggiorata rispetto a ieri , misurando febbri, controllando respirazioni, facendo tamponi , curando i meno gravi allettati a casa ecc. Si chiama controllo del territorio per evitare che le strutture ospedaliere, anche se potenziate, non vadano in tilt e siano in grado di curare tutti i casi difficili. Sta forse qui uno dei principali perché della grande differenza di mortalità tra noi e loro. Insomma loro avevano un piano pronto per essere attuato , noi occidentali no. E qui la prima domanda ; è stata solo negligenza o c’è qualcosa di più?  Infine la Cina ha dimostrato, almeno questa volta, di essere stato “socialista” e di preferire la salute dei cittadini, alle enormi  perdite economiche (si parla di 13 punti di Pil). Lì la quarantena è stata totale, non una mezza misura come dalle nostre parti.

P.s. – La Cina rappresenta per “i mercati” il peggior concorrente, non perché produce a basso costo (quello va di lusso) , ma perché è uno stato e quindi come tale un nemico. E’ lo stato e il partito che la governa,  che controllano l’economia,  la finanza e i rapporti con i poteri globali. Il capitalismo di stato fa paura (in Cina lo stato possiede la maggior parte delle attività economiche e di servizio e il 100% di quelle strategiche). Da qui le continue richieste di “occidentalizzazione”, di “normalizzazione privata” dei gialli tinti di “rosso”, come l’attacco a Hong Kong dimostra. Se qualcuno ha pensato che il virus li avrebbe messi in ginocchio, ha sbagliato il primo colpo.

LO STRANO “UNISONO” DELL’OCCIDENTE – Da noi, mentre in Cina e in Oriente infuriava la bufera, tutti i capi di stato (cioè delle strutture che ormai contano come il due a briscola) hanno fatto, all’unisono, le stesse cose, come fossero telecomandati da una “entità” o da “entità superiori”. Hanno iniziato col minimizzare. Da Conte a Macron, da Trump, a Johnson, dalla Merkel ai nordici, hanno cominciato a dire che si trattava “di poco più di una semplice influenza” e che quindi non bisognava fare niente, confortati da illustri scienziati che dichiaravano apertamente “ da noi non attacca”.  “Mica semo in Cina!”. Ce l’hanno detto per circa un mese lasciando (consapevolmente o no non lo sapremo mai, ma colpevolmente si) che il contagio si espandesse a macchia d’olio. Poi quando i numeri sono diventati impietosi, smentendosi, sempre all’unisono,  hanno cominciato, uno dopo l’altro a cambiare strada, ad imitare l’Italia, facendo finta di seguire l’esempio cinese. Ma non è cosi. Purtroppo!

LA STRATEGIA DELL’IMMUNITA’ DI GREGGE – I provvedimenti adottati in Europa, nei paesi anglosassoni  e in molti degli Stati Uniti, non sono una quarantena. In Lombardia , il più grande focolaio del mondo, ogni mattina centinaia di migliaia di persone escono per andare a lavorare affollando fermate e mezzi pubblici. Ci vanno senza alcuna protezione. Mancano persino i guanti e le mascherine, non solo per chi è costretto ad uscire di casa, ma anche per medici e personale sanitario. Lo stesso a Londra, Parigi , Madrid e via infettando. Naturalmente il contagio continua ed inizia ad interessare una buona fetta della popolazione. Assistiamo, tutti i giorni,  esternazioni di medici ed infermieri che raccontano che le terapie intensive non sono per tutti e che in corsia bisogna scegliere chi curare e chi lasciare al proprio destino, di medici di base che confermano come parecchi anziani colpiti duramente dalla malattia preferiscano, con consenso di figli e parenti,  morire in casa, piuttosto che in un corridoio di ospedale dimenticati da tutti e lontani dai propri cari. Di tamponi che vengono fatti solo all’aggravarsi pericoloso della malattia. Di numeri che sono lontani dalla realtà (In una cittadina della Lombardia sono morti, in questi ultimi giorni , una ottantina di persone, ma solo 2 sono registrate nell’elenco delle vittime del Coronavirus). C’è chi stima già in centinaia di migliaia, se non in milioni , gli infettati nel mondo. Numeri del genere sono il corollario al postulato della teoria chiamata “immunità di gregge”.  Propinata in un lasso di tempo più lungo (c’è chi parla di un paio d’anni). Un postulato che colpisce soprattutto gli anziani. Non una grande perdita per l’ideologia liberista. Perché hanno una grave colpa:  costano cari. Prendono la pensione, abbisognano di cure , di sostegno, di strutture dedicate e di politiche sociali adeguate.(Lagarde “Se la vita media nel 2050 si allungherà di 3 anni in più di quanto previsto oggi, il già ampio costo dell’invecchiamento della popolazione aumenterà del 50%” .La linea l’ha tracciata chiaramente l’economista  Luttwak. In una trasmissione tv ha candidamente detto che la ragione dei tanti morti in Italia è la nostra ostinazione a tenerli in vita. “In America – ha aggiunto – molta di questa gente non sarebbe morta per il virus, ma sarebbe scomparsa molto tempo prima, perché la società Usa non li avrebbe presi in cura”. Cinico? Si, ma lui e Johnson, il leader Inglese (si fa per dire), sono gli unici ad avere il coraggio di ammettere la verità. Il resto fa finta di adottare altri metodi, ma con tutta quella gente in giro i tempi si prospettano lunghi, anzi lunghissimi e gli anziani morti “una catasta”. Quando si comincia a sperare nel caldo, vuol dire che siamo oltre la frutta e che ci si affida ad un’antica medicina : “l’onnipotente”.

PERCHE’ NO LA COREA? – Per il tipo di vita e di cultura degli occidentali, anche volendo,  la Cina è un esempio non praticabile. Perché prima viene l’economia consumistica. E poi, nella società dello shopping domenicale di massa, dell’individualismo esasperato, poco o per niente sensibile alle esigenze del sociale  , chiudere in casa la gente si può fare solo per poco, pena un futuro di ribellioni di massa, soprattutto tra i giovani esasperati per la mancanza della “Movida”.  Eppure, se si voleva fare argine alla catastrofe, c’era un’altra strada, più consona alle nostre abitudini, da seguire. La Corea. Quella dei tamponi a raffica, del tracciamento dei positivi e del contenimento alla radice del male. Si è subito obiettato che questo sistema comportava il controllo totale della “privacy” delle persone e della privazione della libertà personale. Ma santo iddio, di che cosa parlate? L’intromissione del “Grande fratello” nei nostri data base è ormai un dato acquisito da anni , dall’entrata in vigore del sistema “Echelon” (ormai obsoleto). Non hanno bisogno del nostro permesso per vedere ciò che scriviamo, ciò che desideriamo, cosa “protestiamo” e cosa no. Noi , per quelli dei veri poteri, siamo un libro aperto, anche se spegnete tutti i dispositivi. Tutto quello che vediamo, sentiamo e conosciamo è opportunamente “tarato” sulle informazioni di massa, che “i comandanti” possiedono su di noi.

CONCLUSIONI – Io non voglio e me ne guardo dal dire che chi esercita il Governo (per conto terzi) dei vari paesi occidentali sia un cinico , che approfitta del virus per provocare la scomparsa di migliaia di anziani che sono un peso economico per la comunità. No! Io voglio solo evidenziare che con  l’entrata in vigore, dopo la caduta del muro di Berlino, del pensiero unico liberista , sono state messe in campo politiche attive di contenimento del welfare e dei servizi sociali che hanno reso il sistema delle protezioni sociali impotente e incapace di rispondere a tremende emergenze come questa del coronavirus . Il sistema è stato infatti tarato per l’ordinaria amministrazione , con diverse falle come la storia delle liste di attesa in Italia dimostra.  Le terribili cose che stanno accadendo in diverse parti d’Italia e di gran parte d’Europa, sono il frutto di questa politica e di una regia che ha “globalizzato” scaricando sulle fasce più deboli i costi di tutti i  grandi eventi negativi.  In queste condizioni qualsiasi virologo, epidemiologo, infetti volo e chi più “olo” ha più ne metta, alla domanda “quanto durerà”, non sa che rispondere. Intanto ogni settimana l’annunciato picco si sposta alla prossima e la fine dell’incubo da qualche settimana, a qualche mese a un anno e mezzo. SI parla già di pandemie di ritorno. Passata questa, ne arriverebbero altre di coronavirus, magari più contenute, ma ancora pericolose per una certa fascia di età. Finchè non verrà costruito (tempo stimato, cinesi permettendo, 2 anni) il famoso vaccino. Ammesso che arrivi visto che stiamo ancora aspettando quello della Sars.

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