In questi due giorni siamo inondati di dichiarazioni positive riguardo alla possibile conclusione della vertenza Perugina.
Ci domandiamo, allora, come mai questo cambiamento dato che i punti della trattativa si sono pochissimo modificati e gli esuberi sono rimasti.
La situazione dentro lo stabilimento è alquanto esplosiva e complicata, allora si cerca di chiudere al più presto.
L'ipotesi di accordo cara Nestlè, cara Regione, caro Comune e cari sindacati della RSU Perugina non va assolutamente bene: i lavoratori pagherebbero un prezzo molto alto per gli errori altrui.
I giudizi positivi espressi del PD umbro sono il linea con i governi che hanno fatto il Jobs Act, la riforma pessima delle pensioni e della scuola. Inoltre sono stati sempre dalla parte dei padroni e dei finanzieri, e quindi non mi meravigliano per niente.
Anche l'ottimismo dei Civici è in linea con la loro vicinanza alla confindustria.
Piuttosto mi indignano le dichiarazioni dei sindacalisti nazionali, dato che fanno propri i concetti e le tesi della Nestlè.
Se invece ci fosse, come sembra, un piccolo ravvedimento locale espresso da un sindacalista: bene, ma bisogna dimostrarlo con i fatti. Per ora i termini dell'accordo riducono, al di la delle chiacchiere, la fabbrica di S:Sisto a circa 430 operai fissi, più 150 par time e gli eventuali stagionali. Comunque sopra 200 lavoratori dovranno uscire dalla fabbrica. E questo, cari signori, lo chiamate un accordo fatto bene!!!. Non coprite il tutto con la cassa integrazione, che non risolve un bel niente, anche se utilissima, ma rimanda e basta.
Per cambiare veramente la situazione bisogna lottare tutti uniti contro la politica industriale delle multinazionali: questo atto politico farebbe la differenza.
Ma con questa situazione, se dovessero persistere, o crearsi delle nuove difficoltà quali conseguenza si avranno per il futuro della Perugina senza un grande piano di investimenti in tecnologie e nuove produzioni? E’ abbastanza facile la risposta.
La Sinistra per Perugia sta dalla parte dei lavoratori che vogliono, come noi, cambiare un destino occupazionale e produttivo incerto che sembra già
tracciato.

Giuseppe Mattioli
La Sinistra Per Perugia

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