Sono giorni difficili. Ma capita .In questi giorni mi è stato richiesto dalla mia organizzazione di uscire dal ruolo di funzionario della CGIL e andare in pensione anticipata. Di per sé non è una grande questione,sono abituato a vivere con poco e ci riuscirò.Pensavo che ancora potevo essere utile ai lavoratori e alla mia amata CGIL. Evidentemente altri pensano il contrario.Ho iniziato la mia lunga attività di funzionario quando nel mondo del lavoro era molto diverso e l'ho fatto perché volevo cambiare il mondo "lavorando" . Non ci sono riuscito. Oggi il mondo del lavoro è più precario, più vulnerabile, più povero,ma anche più solo. Viviamo tempi terribili dove venti di guerra sono drammaticamente reali.Le ingiustizie social i sono aumentate, sento tutta la mia e la nostra inadeguatezza nel non riuscire a tutelare al meglio chi "lavora per vivere".Ma la CGIL è la mia casa ,la mia seconda famiglia,ho sempre pensato fosse indispensabile viverla come una comunità.Spero che il sindacato sia sempre più capace di essere plurale e venga valorizzato il saper fare piuttosto che l' ubbidienza,mi sono battuto contro il mono pensiero perché credo che lo spirito critico sia utile nella società come in una grande organizzazione.Forse non ce l' ho fatta.Ma continuerò a pensarla cosi.Senza il sindacato i Lavoratori e i cittadini sarebbero sempre piu soli.Rimango un militante della CGIL, perché le persone passano ,ma le idee rimangono.

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