di Stefano Vinti 

IN UMBRIA SPESI 4 MILIONI IN MENO DI TICKET SANITARIO. MA NON È UNA BUONA NOTIZIA. 

Un altra prova delle grandi difficoltà in cui è precipitata la sanità pubblica regionale sono i quattro milioni di euro in meno che gli umbri hanno sostenuto per il ticket sanitario.
I dati aggiornati  di Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) spiegano che nel 2018 gli umbri pagarono 29 milioni di euro per i ticket, saliti a 29,2 milioni l'anno dopo, nel '22, quando ormai il sistema  era tornato alla normalità dopo la pandemia, la spesa dei pazienti che si rivolgeva al sistema pubblico è stata di 25,6 milioni di euro con una diminuzione molto significativa dell'11% sul 2018. Due le cause principali: la prima, è che si rinuncia a causa dei costi del ticket ( in Umbria il costo è di 30 euro pro-capite rispetto ai 18 euro a livello nazionale)e della lontananza del luogo dove si è stati inviati per effettuare la prestazione, la seconda, che ormai sono tanti i pazienti che si rivolgono al privato per aggirare le infinite liste di attesa.
Anche dalla spesa complessiva dei ticket si capisce lo stato di sfascio della sanità pubblica a cui ci ha condotto il duo Tesi-Coletto.
Occorre costruire una nuova iniziativa politica e sociale per la salvaguardia e il rinnovo della sanità pubblica umbra. Un compito che spetta alla politica progressista e di alternativa e alle forze culturali e sindacali.

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