di Gian Filippo Della Croce

Stare appresso agli sviluppi che stanno accadendo all’interno di Alternativa Popolare in questi ultimi tempi è veramente faticoso, sopratutto seguire e interpretare gli atteggiamenti del sindaco di Terni nonché segretario nazionale di AP Stefano Bandecchi. Dichiarazioni, comunicati, incontri, scontri, interviste, si susseguono velocemente come onde di un mare in tempesta,si scontrano, si sovrappongono e infine dilagano sopra un’opinione pubblica sconcertata dall’ultima trovata del funambolico sindaco, ovvero l’annuncio delle sue dimissioni fatto da lui stesso tramite social, un vero e proprio tsunami. Le ragioni di questa inattesa decisione sono al momento ancora avvolte da un alone di mistero. Le versioni sono dunque diverse e contraddittorie, una ci dice che il tutto è nato dopo uno scontro all’interno della direzione romana di AP , un’altre descrive invece uno scontro avvenuto all’interno della giunta comunale, un’altra ancora afferma che la decisione è da ascriversi ai problemi giudiziari dello stesso sindaco e della sua università. Nei giorni che seguiranno ne sapremo certamente di più, ma il video postato da Bandecchi sui social pare non dare adito a dubbi in quanto le sue parole confermano chiaramente la sua decisione di lasciare l’incarico. In questi momenti sono comunque in corso  tentativi da parte del suo staff di farlo recedere dalla sua decisione, in quanto nessuna lettera ufficiale di dimissioni è ancora pervenuta al protocollo comunale e stando a quanto prevede la legge in tale condizione il sindaco ha a disposizione venti giorni per ufficializzare o meno la sua decisione. C’è quindi la probabilità che si tratti di uno dei colpi di teatro ai quali ci ha abituato il sindaco effettuato magari allo scopo di vanificare un eventuale fronte ostile verificatosi all’interno della giunta, si attende anche di conoscere il giudizio dell’onorevole Raffaele Nevi  di FI sponsor dell’avvicinamento Bandecchi-Tajani che ha portato ad un accordo che garantirebbe l’elezione di Bandecchi al parlamento europeo nelle prossime elezioni di Giugno, aprendo così la strada a quell’ascesa nell’arena politica che conta dell’imprenditore livornese. Intanto  la città con tutti i suoi problemi primo tra i quali il bilancio comunale resta a guardare, tutte le promesse fatte in campagna elettorale si sono dissolte nella nebbia della politica bandecchiana e forse potrebbe essere proprio questa la ragione del colpo di teatro, ovvero la presa di coscienza da parte del sindaco di non essere in grado di realizzare quanto promesso, quindi il pretesto delle dimissioni può essere una furba via di uscita da una situazione sempre più fuori controllo. Un atteggiamento quest’ultimo che se fosse vero rappresenterebbe un evidente atto di irresponsabilità con tanti saluti a tutti quei cittadini che lo hanno votato e a quei politici che lo hanno corteggiato creando la famosa immagine di “ago della bilancia”  della politica umbra tanto cara a Stefano Bandecchi. In un momento come questo le forze politiche  locali avrebbero il dovere di prendere in mano la situazione prima che provochi ulteriori danni a una comunità che sta faticosamente cercando di realizzare il proprio futuro. Stando agli atteggiamenti fin qui  riscontrati da queste forze risulta difficile pensare che ciò possa realizzarsi presto e bene, a sinistra per esempio sarebbe opportuno costruire rapidamente  e mettere in campo quell’unità di intenti che sarebbe l’unica strada affinché  le eventuali prossime elezioni comunali portino a Palazzo Spada serietà, competenza, credibilità e non falsi profeti. Se la decisione di Bandecchi risulterà irrevocabile la responsabilità dell’attuale opposizione diventa enorme e forse lo scaltro toscano ha previsto proprio questo mentre la città resta a guardare.

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