di Maria Rita Bosi

TODI - Che ipocrisia! In vista delle imminenti elezioni amministrative, nel nostro territorio, in questo periodo, va di moda corteggiare i cattolici! Nell’ultimo consiglio comunale, difatti, la maggioranza di centro destra ha messo in scena un ordine del giorno facendo finta di modificare lo statuto comunale sulla famiglia.
Forse non sanno che durante l’ultimo ventennio di governo nazionale capitanato dal centro-destra non abbiamo visto nessuna legge emanata a salvaguardia della vita e della famiglia: i numeri li avevano ed erano l’unica istituzione competente per fare ciò.

Ma per non discutere di questioni troppo lontane, non abbiamo visto neanche con questa Amministrazione nel nostro Comune, adoperare misure particolari a sostegno della famiglia, neanche per quella cattolica da loro tanto elogiata. Quando le persone disagiate si rivolgono alle chiese, alla Caritas e ad altri enti assistenziali per avere anche solo dei pasti, ai medesimi non viene richiesta la nazionalità, la religione o lo stato civile.

I nuclei familiari in difficoltà hanno avuto il loro da fare per farsi riconoscere qualche servizio in più e spesso sono dovuti ricorrere agli enti caritatevoli. Ora invece, nonostante in sede di consiglio comunale non possiamo decidere niente in merito, ci sentiamo dire che noi “mostri” del centro sinistra non sappiamo quale sia la famiglia da aiutare.

Se questo è quello che vogliono sapere, glielo posso dire chiaramente: a nostro avviso la famiglia che dovrebbe essere riconosciuta e aiutata è quella formata da persone che possono professare la religione che vogliono, possono essere sposati anche solo in comune, possono essere coppie di fatto, purché lo dimostrino, possono essere vedove/i, single ed altro ancora; tutto quello cioè che viene riconosciuto dallo Stato Italiano. Io, da cattolica, ho liberamente scelto di formare una famiglia cattolica, fondata su tali valori, ma ritengo che in uno stato libero ognuno possa scegliere la forma di famiglia che vuole nel rispetto della legge e della persona.
Al di là della forma, il problema è un altro: gli aiuti non sono sufficienti né per le famiglie numerose né per i single; perché di aiuti per le famiglie non ce ne sono. Prima di parlare di tipologia di famiglia, il centro destra faccia autocritica e veda tutte le tasse che a livello locale ha aumentato (TARSU, rette degli asili, trasporti scolastici, ecc…) e che colpiscono soprattutto le famiglie.

Nell’ultimo consiglio comunale da parte del centro destra ho sentito parlare di esempi di famiglia che solo loro possono dare: “Dio ce ne scampi!”. Anche loro possono fare ciò che credono, ma almeno abbiano la decenza di non razzolare male dopo la bella predica.

Per avere esposto ciò che pensavo sulla famiglia sono stata accusata di maleducazione e di sceneggiate da bar, ma io purtroppo per loro, i bar non li frequento: non ho tempo io! Ho una famiglia da seguire! Le scene al bar le lascio ad alcuni di loro che già hanno fatto ridere abbastanza. Scioccante poi quando fuori dalla sala del consiglio, mi sono sentita dire da un esponente di spicco della maggioranza che non potevo litigare per difendere i principi della famiglia. Se non era di così tale importanza per loro, sottolineare tali principi, perché hanno presentato questo odg? Cercano voti? Vogliono accaparrarsi i voti dei cattolici? Per spaventare la popolazione hanno anche scritto che se Rossini sarà sindaco unirà in matrimonio i gay!!! Spiritosi, come se non sapessero che il comune di Todi deve seguire la legge nazionale!

 

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