Terremoto - La Marini sollecita gli interventi per il marscianese
PERUGIA - La presidente della Giunta regionale, Catiuscia Marini, ha inviato una lettera al capo del dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli, in merito alla situazione della ricostruzione nel territorio di Marsciano.
''Pur non condividendo la norma introdotta nella legge finanziaria, che riteniamo iniqua e ingiusta, perche' impone alla Regione di provvedere con risorse proprie, anche aumentando tasse e accise, agli interventi di ricostruzione a seguito di calamita' naturali, la Regione Umbria - afferma la Marini - continua a confermare la sua ampia volonta' di mettere a disposizione risorse del proprio bilancio per far si' che sia quantomeno avviata la ricostruzione post terremoto per l'area del marscianese''.
''La norma, oltretutto - sostiene ancora la Marini in una nota di Palazzo Donini -, mette anche in discussione il ruolo stesso della Protezione civile nazionale ed il principio della solidarieta' nazionale di un Paese verso le comunita' colpite da emergenze per gravi eventi calamitosi. Peraltro questa norma sta facendo venir meno anche l'impegno diretto del Governo nell'opera di ricostruzione dei Comuni danneggiati dal sisma 2009''.
''La Regione Umbria, in ogni caso - continua la presidente Marini -, ritiene importante avviare rapidamente la ricostruzione nel Comune di Marsciano, a Spina e negli altri Comuni per consentire prima di tutto alle famiglie di tornare nelle proprie abitazioni prima possibile e avviare anche i cantieri per le opere pubbliche. Percio' siamo fermamente intenzionati a mettere in atto tutte le azioni possibili che ne consentano il rapido avvio. A tal proposito ho infatti scritto nuovamente al capo del Dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli, per confermare la disponibilita' della Regione a mettere a disposizione proprie risorse. Il disagio che subisce da troppo tempo la popolazione colpita e' tale da ritenere ormai improcrastinabile l'interveto finanziario dello Stato, anche a sostegno delle autorita' locali, almeno per risolvere le problematiche piu' urgenti ed assolutamente prioritarie.
A tal fine la Regione aveva, gia' con nota del 20 aprile 2011, rielaborato un programma degli interventi prioritari, che ammontava ad 101.190.145,27 con l'obiettivo di limitare per ora l'esposizione finanziaria alle attivita' piu' urgenti e consentire il rientro nelle proprie abitazioni alla popolazione colpita. La nostra proposta e' quella di realizzare nel prossimo triennio un primo stralcio per complessivi 45 milioni di euro di lavori, che rappresentano la meta' dell'intera opera di ricostruzione prioritaria''.
''Pur in presenza di una crisi economica che limita fortemente la capacita' d'intervento delle amministrazioni locali e che colpisce famiglie ed imprese in una fase difficilissima per l'economia italiana ed umbra, la Regione - sostiene la Marini - ritiene di potersi assumere una parte degli oneri necessari alla ricostruzione senza pero' ricorrere all'aumento di aliquote fiscali o dell'imposta regionale. Quindi, nonostante le ulteriori misure restrittive imposte dalla recente manovra statale che incide ancora pesantemente sul comparto regionale, intende concorrere con 15.000.000 di euro al finanziamento del programma di interventi prioritari. Ovviamente ci aspettiamo che il Governo faccia la sua parte mettendo a disposizione gli ulteriori altri 30 milioni di euro''.
''Avviare immediatamente la ricostruzione - sostiene ancora la Marini - oltre a rispondere alle esigenze primarie dei cittadini che vogliono quanto prima poter far ritorno nelle loro abitazioni, darebbe un significativo contributo al settore delle costruzioni che in Umbria sta attraversando una acuta crisi. Mi auguro quindi che altrettanto voglia fare il Governo, sia per onorare impegni formalmente gia' assunti che non possono certo essere cancellati da una successiva e ingiusta norma di legge, sia per non far venir meno il principio costituzionale della solidarieta' nazionale, determinando, qualora cio' non avvenisse - conclude la Marini -, una grave discriminazione verso i cittadini umbri''.
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