Sul PD e sul Congresso umbro
di Alessandro Torrini // Candidato alla Segreteria regionale del Pd Umbria
In Umbria da anni abbiamo perso tutto quello che c’era da perdere e nell’ultimo anno e mezzo, abbiamo perso anche molta della nostra dignità. Venti punti % ci separano dal centro destra ma fino a qualche anno fa, era esattamente l’opposto.
Nel PD non si è mai voluto affrontare una discussione vera sulle motivazioni profonde che hanno portato ad uno scollamento così profondo tra la società umbra ed il nostro partito e l’appuntamento congressuale che avrebbe dovuto sancire l’avvio di un momento vero di approfondimento, discussione e ricostruzione, invece è stato pensato, secondo le regole statutarie vigenti, come l’ennesima conta divisiva che tanto male ha prodotto al nostro partito, fin dalla sua nascita.
L’Umbria ha bisogno di ben altro e dico io, il Partito Democratico ha bisogno di ben altro!
Con le elezioni regionali non abbiamo risolto i nostri problemi, abbiamo solo frenato un trend negativo molto pericoloso che ci avrebbe fatto implodere!
In Liguria e nel Veneto, complessivamente al nord, stiamo scomparendo, in Puglia ed in Campania abbiamo vinto con candidati che con la nostra cultura politica, fanno a pugni... abbiamo perso le Marche, come era già accaduto per l’Umbria. Possibile che non ci rendiamo conto che “abbiamo un problema” e che dobbiamo ripensare in profondità noi stessi, il nostro progetto di paese e di partito?
Possibile che in una regione come la nostra, la prima che andava a congresso, non si potevano sperimentare nuove forme congressuali di partecipazione e di selezione della classe dirigente?
Possibile che nessuno s’interroghi sui mali profondi che impediscono al nostro partito di dispiegare il suo potenziale?
Ma se il PD in questi anni avesse svolto bene il suo ruolo, come sarebbe stato possibile che in questo tempo nascessero i 5s e che superassero addirittura il 30%, e che, successivamente, travasassero metà dei loro voti a Lega e Fratelli d’Italia. Mentre il PD, coinvolto nelle note scissioni, da una parte e dell’altra, rimane incollato ancora oggi, a poco più del 20%.
E allora noi possiamo anche congelare il nostro congresso in attesa di tempi migliori ma se ci manca il coraggio di osare, di andare oltre la contingenza imposta dal Covid, la strada intrapresa sarà molto impervia e tutta in salita.
Io, senza velleità ed ambizione alcuna, mi sono candidato alla segreteria regionale in aperta opposizione al metodo e alle regole statutarie definite, proprio per avere uno spazio dove esternare il mio dissenso e proporre il mio progetto.
“Voltare pagina” è uno slogan bellissimo utilizzato da uno dei candidati ma urlato anche da tutti gli altri, chiaramente me compreso, come non condividerlo, ma non pensiamo che si possa cambiare come sarebbe necessario continuando ad agire con gli stessi metodi e le stesse pratiche, sostituendo soltanto alcuni attori con altri.
Piazza Grande aveva ben altre ambizioni ma ho l’impressione, non so bene per quale fine superiore, che a partire anche da Roma, si voglia sacrificare. Percepisco movimenti correntizi, vecchi e nuovi, che non fanno ben sperare.
In Umbria bisognerebbe azzerare tutto e andare a congresso in tempi congrui, ripensando forma partito, assetti territoriali e organizzazione.
Per fare questo, bisognerebbe che il PD Nazionale, facendo quello che non ha fatto fino ad oggi, investa su di noi tempo e risorse, istituendo un pensatoio, un gruppo di lavoro per produrre un progetto per il Partito, da chiamare poi a congresso, a primavera. Non per cambiare per l’ennesima volta segretario, come molti vorrebbero, non io, ma per “cambiare verso” al Partito.
Noi possiamo essere una grande opportunità, altrimenti, spero di no, potremmo continuare ad essere l’ennesimo problema.
E allora chiedo a tutti coloro che in Umbria hanno un ruolo, istituzionale prima ancora che politico, dato lo stato del partito, di farsi carico della situazione, sapendo che è complessa e che alla complessità non si risponde, né con la superficialità, né con la fretta, ma con il buon senso, i buoni propositi, la professionalità e con il tempo necessario.
Io sono a disposizione.
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