di Fosco Taccini

L’azione che blocca le lancette dell’orologio sull’ora X, luoghi esotici da sogno e pericoli celati da intriganti trappole al miele. Ma in una spy story c'è molto di più, c'è una persona che attraverso la scrittura riesce a comporre una storia che lascerà il segno in ogni lettrice e lettore. Per questo ho deciso di fare una suggestiva chiacchierata con Stefano Di Marino: scrittore infaticabile (dai romanzi ai racconti spaziando tra saggi e articoli, oltre a moltissime traduzioni), viaggiatore, esperto di arti marziali, autore e sceneggiatore di fumetti. 

Quindi, tenetevi pronti per un’irruzione a scatola chiusa nel mondo dell’azione…  SDM ha già acceso un sigaraccio: 3… 2…1… possiamo entrare in scena. 

Ciao Stefano, grazie per la tua disponibilità, come sai le mie sono interviste non convenzionali e imprevedibili. Come chiave di accesso al tuo mondo, descrivici (anche con una frase tipo) i tuoi personaggi più iconici: Chance Renard, Vlad e Bas Salieri.

SDM: - Chance Renard il Professionista è il personaggio che mi accompagna da 25 anni, quello in cui mi riconosco di più. Un agente freelance che sin dal principio mi ha permesso di scrivere storie di spionaggio, noir e avventurose coerenti con lo stesso universo creativo ma varie ogni volta. Vlad nacque all'inizio degli anni 2000 ed era una variazione sul tema delle spie. Oggi ha terminato la sua serie lasciando il posto a Costello, protagonista della serie Killer elite che firmò con il mio nome. Un killer che un po' si rifà ai noir francesi degli anni 70 ma è inserito in un mondo moderno distinto da quello del Professionista. Bas Salieri invece è la mia incarnazione "gialla" vicende quasi totalmente ambientate in Italia, che per temi e atmosfere rimandano al giallo argentiano e agli sceneggiati Rai degli anni 70. 

A proposito di non convenzionale, parlaci di alcune delle armi più "particolari" che hai fatto utilizzare ai protagonisti dei tuoi romanzi.

SDM: - Direi che la più rappresentativa è lo Spaccacuore del Professionista, un pugnale triangolare corso di pochi centimetri ma efficacissimo. Sempre parlando di lame c'è il karambit che è un pugnale "da mignolo" che viene dalle arti marziali indonesiane. Credo che per il lettore sia divertente trovare questo genere di cose, fuori dal comune. 

La tecnologia ha reso meno"romantica" la vita è il lavoro alle spie?

SDM: - Sicuramente. Infatti per la fiction è meglio a volte rinunciare a troppi marchingegni per riportare l'uomo (e la donna) in primo piano. 

La sfida quotidiana tra libri e film-serie-telefilm è sempre più complessa. Per non aggiungere il confronto con i social network. Però, proviamo a dare qualche suggestione per far spegnere la TV (e silenziare il telefono) e un libro.

SDM: - Un buon libro è la nostra televisione. Ce la inventiamo noi l'immagine, diamo noi i volti ai protagonisti, evochiamo le musiche. Vi consiglio La compagnia degli Assassini di Barry Eisler, che è un'ottima storia d'azione ma anche di sentimenti con una realistica e fascinosa ambientazione parigina. 

Per Stefano Di Marino l'azione è?

SDM: - Non solamente sparatorie e scazzottate. L'azione è il ritmo fluido e coinvolgente della storia. 

Nella tua giornata tipo quante ore sono dedicate alla scrittura e quante alla lettura?

SDM: - Scrivere è il mio mestiere. Tra narrativa e saggi vanno via quasi sei-otto ore al giorno. La lettura è concentrata in un paio d'ore prima di cena e prima di spegnere la luce. A volte devo fare ricerche e allora cambio leggermente il rapporto tra scrittura e lettura. 

Una scena di intenso erotismo e una che inizia e finisce a pistolettate. Quale ti viene più naturale da scrivere?

SDM: - Alla fine si tratta sempre di azione... sono due componenti egualmente importanti per la narrativa d'azione. Il segreto è inserirle dove servono e non così a caso... 

Un ritratto di Stefano Di Marino di quando non è immerso nel mondo della scrittura?

SDM: - In realtà mi piace praticare sport e… cucinare... Amo moltissimo viaggiare e fotografare… sono un curioso. 

Una cosa a cui non sai resistere? E una che non sopporti?

SDM: - Un libro da comprare. Che non sopporto? la pretesa di "letterarietà" nascosta da paroloni e pochezza intellettuale.

In conclusione, uno spazio completamente libero. Una pagina bianca che puoi riempire con una riflessione a piacere su qualsiasi argomento.

SDM: - Vi invito tutti a leggere, conoscere cose nuove, coltivare la vostra creatività. Se vi va di seguirmi sui social network vi invito sul mio profilo facebook (di marino stefano): sempre novità, recensioni e suggerimenti… non solo sulle mie produzioni. Grazie a tutti per l'attenzione.

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