Proverò a evidenziare in modo sintetico gli aspetti a mio giudizio piú significativi di queste elezioni amministrative che hanno riguardato gran parte delle Comunità Autonome - escluse Andalusia, Catalogna, Paìs Vasco, Regione autonoma di Madrid - e alcune città più importanti: Madrid, Barcellona, Valencia, Siviglia, Saragozza ed altre meno.

Nel corso della campagna elettorale il voto è stato trasformato, principalmente nelle argomentazioni della destra, in un giudizio politico sul Governo nazionale, offuscando completamente le valutazioni di merito sull'operato delle amministrazioni locali.

Guardando i flussi elettorali, il Partito Popolare ha recuperato tutto l'elettorato che nel 2017 - 2019 si era spostato su Ciudadanos (partito del centro moderato e liberista, ora completamente scomparso) ed ha perso alla sua destra verso Vox. 

Il PSOE ha perduto, rispetto alle precedenti amministrative e politiche, circa 500 mila voti, non molti in assoluto ma è specialmente il risultato negativo di Unidas Podemos (Izquierda Unida + Podemos o altre formule locali come Barcelona en Comù, màs Madrid, etc) che, in alcuni casi non superando la soglia di sbarramento del 5%, non consentirà la formazione delle maggioranze di sinistra.

Le dinamiche descritte sono ben riassunte dai dati sulla differenza in numero di seggi ottenuti dai partiti nelle Comunità Autonome interessate dal voto rispetto alla precedente elezione: PSOE - 12, PP + 88, CIUDADANOS - 66, PODEMOS - 33, VOX + 35

E' importante ricordare che la partecipazione al voto è stata di circa il 63%, in aumento rispetto alla precedente consultazione (la media dal 1975 è stata circa del 65%) e per questo non è argomento di analisi da parte dei commentatori. Quindi, se l'astensione non ha rilevanza, i flussi di voto, a me pare indicherebbero che il PP recupera i moderati (anche tra i socialisti) e perde verso la destra estrema, il PSOE perde nell'elettorato moderato ma recupera alla sua sinistra, però con un saldo negativo. Sul - 33 seggi di PODEMOS influisce invece il mancato superamento della soglia di sbarramento più che la perdita in voti assoluti.

Complessivamente quindi un voto di segno marcatamente moderato quanto i toni che hanno contrassegnato la campagna elettorale.

Il Presidente del Governo ha reagito al risultato negativo con la più classica delle "mosse del cavallo". Lo scioglimento anticipato delle Cortes (scadenza naturale sarebbe stata Dicembre 2023) è una sua prerogativa costituzionale ma rivela una buona dose di astuzia politica per le ragioni che seguono.

Nelle prossime settimane il PP sarà costretto a sciogliere il nodo se governare a livello locale con Vox, il cui voto è imprescindibile per formare maggioranze (se non si forma la maggioranza entro i termini di legge si torna a votare. È successo 2 volte di seguito in Cataluña). Fino ad oggi i vertici del Partito Popolare hanno tergiversato su un tema che non si può derubricare a "scelta dei territori" avendo evidenti implicazioni nazionali ed "europee".  Se cioè si produce quella saldatura tra moderati e destra in vista delle prossime elezioni del 2024. L'accelerazione di Sanchez pone il PP di fronte ad un aut aut.

Con l'anticipo elettorale e la drammatizzazione del momento, assumendo a sé le ragioni della sconfitta, Sanchez chiama ad un "referendum" sulla sua persona e sulla politica del Governo di centro sinistra, non lasciando agli avversari, ma soprattutto agli alleati di Unidas Podemos, il tempo per organizzarsi. 

Infatti, il campo della "sinistra a sinistra del PSOE" è al momento quello più in difficoltà. Non solo per il risultato elettorale amministrativo ma anche per il fatto che si trova - per usare una metafora a noi nota- con un "cantiere aperto ed i lavori in corso" nella costruzione, ricostruzione di un nuovo soggetto politico che nasce dalle spoglie di Podemos e IU ma si propone di raccogliere innumerevoli altre sigle di organizzazioni politiche e associative della sinistra. Si tratta del progetto SUMAR (sommare) avviato da qualche tempo dalla vice presidente del Governo e ministra del lavoro Yolanda Diaz, di provenienza IU, che vede come altre front-women la ex sindaca di Madrid (Carmena), di Barcellona (Colau), la ex vice presidente della C.Valenciana (Oltra), etc... 

Il progetto fin dall'inizio non è stato vissuto con favore da parte di molte componenti di Podemos - Iglesias per primo- che temono una "umiliazione" di questa componente a favore di IU e delle altre assai variegate identità politiche della sinistra e dell'ambientalismo.

Adesso la convocazione delle elezioni anticipate di Sanchez obbliga tutti ad una accelerazione organizzativa (il simbolo elettorale deve essere presentato entro il 9 Giugno), che certamente non sarà in grado di sciogliere i nodi del dissenso politico, in special modo dopo un risultato negativo. 

Vedremo gli sviluppi già nei prossimi giorni. Ma l'urgenza della situazione non lascia spazio alla possibilità che questo "campo largo della sinistra" si organizzi al meglio e che abbia il tempo di affermare una sua visibilità al grosso dell'elettorato.

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