di Franco Calamida.

Con le ultime note , il profondo coinvolgimento è esploso in struggente commozione . Non saprei come altrimenti comunicare con sincerità ciò che ho vissuto oggi pomeriggio ascoltando la Sinfonia n 7 Leningrado di Dimitri Shostakovic all' Auditorium, del Teatro la Verdi . Fu composta nel 1941 . Leningrado era assediata . "Quando il terrore e la fame regneranno nella città..." riporta un documento dello Stato maggiore tedesco , certo della vittoria . La fame , il gelo e indicibili sofferenze e i morti , non sepolti , per le strade non piegarono la resistenza della gente di Leningrado. Le donne estraevano l acqua nei buchi creati nel ghiaccio della Neva , e dovevano scavalcare altre donne , morte nel gelo e non tutte tornavano. Questo racconta la Sinfonia n.7 . Racconta del coraggio di una popolazone, forte perchè comunità di ideali . C' era chi " soffriva più della morte altrui che della propria" . La sinfonia racconta dell' amore per la libertà . Le ultime note , quelle più struggenti , se ascoltate rivivendo ciò che Leningarado ha vissuto, non dicono solo del coraggio e dei dolori del popolo, ma dicono , anzi gridano , in un crescendo travolgente : vinceremo, noi vinceremo, noi , non hitler. Questa musica fu suonata nelle strade di Leningrado , fu più forte dei cannoni tedeschi. Leningrado colta e martoriata era in quella musica . Perchè erano certi di vincere. L 'assedio durò 900 giorni e nel gennaio del 1943 l' Armata rossa aprì un varco nelle fortificazioni tedesche. "La gente rideva e piangeva dalla felicità , guardando con occhi lucenti la città..." scrisse il poeta Nikolaj Tikonov . Toscanini "fu folgorato dalla bellezza ( della Sinfonia ndr) e dal suo significato antifascista" . Giustamente. E' parte della nostra storia , di noi come siamo , la parte migliore . Tutti e tutte dovrebbero conoscere la storia di questa resistenza e di quelle di tutta l'Europa . Non solo per la memoria , ma anche come atto dovuto al futuro , che sarà delle nuove generazioni.

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