"Si dimetteranno, se sconfitti, i 10 sindaci umbri del Pd schierati per il Si?"
In Umbria la campagna referendaria è iniziata ma di certo non nel migliore dei modi. E' apparsa sulla stampa locale una presa di posizione di dieci sindaci renziani: "nelle prossime settimane ci impegneremo per far conoscere ai cittadini le proposte referendarie e porteremo anche le ragioni del nostro Si".
Sono i sindaci Pd di Narni, Foligno, Terni, Corciano, Umbertide, Marsciano, Massa Martana, Magione, Citerna e Todi.
La presa di posizione non entra nel merito della "deforma" costituzionale Renzi-Boschi-Verdini, annuncia solo il loro posizionamento politico. Al momento mi permetto di sottolineare solamente due aspetti: il primo è che i dieci sindaci sono rappresentanti di altrettante coalizioni comunali del "vecchio" centrosinistra e pertanto composto anche da forze politiche decisamente schierate per il NO al prossimo referendum di ottobre e se ne deduce, quindi, che istituzionalmente dovrebbero utilizzare il loro titolo e ruolo con molta più cautela e rispetto dei propri alleati territoriali. La seconda considerazione da mettere in evidenza è che Matteo Renzi, seppur prigioniero del suo delirio di onnipotenza, ha posto sul tavolo le proprie dimissioni in caso di sconfitta e di vittoria del NO, cosa che si sono ben guardati dall'annunciare i nostri dieci "eroici" sindaci.
Inoltre due di questi sindaci (Mismetti e Di Girolamo) non si qualificano come Presidenti delle Provincie di Perugia e Terni, temendo, ovviamente, che gli elettori possano equiparare la tragica e farsesca riforma delle Provincie renziana a quella costituzionale.
Questa pesante e scorretta posizione dei dieci primi cittadini renziani dell'Umbria deve rafforzare la determinazione e la volontà di lotta del fronte del NO, quello di sinistra, progressista e antiliberista. Anche nella nostra regione l'impegno in difesa della Costituzione repubblicana deve fare un ulteriore salto di qualità per far conoscere le ragioni del NO. E' necessario dar vita ai comitati del NO in tutte le citta', nei quartieri, nei luoghi di lavoro e di studio, legare la questione costituzionale alla questione sociale e alla lotta al liberismo e all'austerità, per il rinnovamento e il cambiamento, per la costruzione della alternativa politica e sociale al governo Renzi-Verdini-Alfano.
Stefano Vinti,
Assemblea Nazionale di Sinistra Italiana
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