di Elio Clero Bertoldi.

PERUGIA - Due altre grandi lettere (I e A), una accanto all’altra, sono venute alla luce durante i lavori di ristrutturazione in una abitazione in Porta Eburnea. La scoperta, avvenuta qualche giorno fa, é stata resa nota dall’architetto Michele Bilancia nel corso di un interessante convegno (dal titolo «Porta più ... Porta meno») che si é tenuto, domenica pomeriggio nel tempio di Sant’Ercolano, nel giorno della festa del compatrono di Perugia.
I proprietari hanno contattato gli architetti Anna e Michele Bilancia, i quali sono intervenuti sul posto ed hanno svolto tutte le operazioni necessarie quando ci si imbatte in una scoperta archeologica del genere.
In pratica le due lettere, grandi quanto quelle che si leggono sulle altre porte di Perugia etrusca, sono scolpite (e colorate) su un concio e aggiungono un tassello alla frase “Colonia Vibia Augusta Perusia”. Apparterrebbero o alla prima o all’ultima parola.
Michele Bilancia, che é l’anima di “Radici di Pietra” e che ha tenuto la conferenza - qualcuno lo ha definito un vero e proprio “seminario”, tanto si é rivelato interessante per i numerosissimi  “innamorati” della storia e dell'arte del capoluogo umbro - con due studiosi del calibro di Paolo Camerieri e Franco Mezzanotte, ha lanciato la proposta - tra i presenti, il vice sindaco Urbano Barelli - di realizzare un vero e proprio restauro della Porta attraverso “Art Bonus”, con l’obbiettivo, in aggiunta, di studiare in maniera approfondita il monumento. Magari effettuando un piccolo saggio, in uno o più punti che l’architetto ha già individuato.
Che cosa significa questa scoperta?
“Dice che le Porte Monumentali etrusco-romane della nostra città - sottolinea Bilancia - sono almeno quattro: Porta Marzia, Porta Etrusca, Porta Eburnea e Porta dei Gigli. E questo lo si può affermare anche alla luce delle misurazioni della larghezza di ciascuna di queste porte, che é esattamente di 15 piedi italici o attici, corrispondenti a 4 metri e 44 centimetri.”
Non solo. L’acropoli, dove sorgeva la città antica presentava complessivamente addirittura otto porte.
Chiarisce l’architetto: “Alle quattro citate, tutte monumentali, come si rileva dalle scritte che in epoca imperiale romana vi erano state incise, vanno aggiunte Porta Cornea, Porta Trasimena, Porta San Savino o del Soccorso e Porta del Sole, citata da diverse fonti storiche e probabilmente inglobata nella struttura del Sopramuro”.
Sant’Ercolano, martirizzato durante la guerra gotica (535-553), venne ucciso, dopo l’irruzione alla fine dell’assedio dell’esercito di Totila nel 548, nelle vicinanze di Porta Cornea, proprio nel punto - divenuto sacro per i perugini - in cui venne poi edificata la splendida chiesa-torre ottagonale alla quale venne attribuito il nome del “defensor civitatis”. Totila, che probabilmente non era sotto le mura di Perugia (gli storici lo collocano in movimento tra Roma, la Calabria e la Lucania, in quel periodo e il comando dei suoi uomini a Perugia era affidato all’unno Ulfilo), trovò poi la morte, pochi anni più tardi, in battaglia contro i bizantini, proprio in Umbria, nell’antica Tagina (l’attuale Gualdo Tadino).

Immagine: L’architetto Michele Bilancia e le due lettere riscoperte

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