La sconfitta dei valori della resistenza e dell'antifascismo arriva da lontano, dall'aver permesso a tanti funzionari fascisti di conservare le cariche in funzione antisovietica. Il tizio in borghese è Marcello Guida: nel 1937, vicedirettore della colonia penale di Ponza. Nel 1939, direttore della colonia penale di Ventotene. Nel 1943 viene trasferito alla questura di Roma, dove pare svolga una non meglio identificata "attività di fiancheggiamento" alla resistenza, grazie alla quale beneficerà dell'amnistia di Togliatti. Nel 1968 è questore a Torino, dove si becca una sassata in fronte dagli operai della FIAT in sciopero. Nel 1969 è questore di Milano. È il capo del commissario Calabresi, quando Pinelli "saltò" e sostiene fermamente la tesi del suicidio. Nel 1970, Sandro Pertini in visita a Milano, si rifiuta di stringergli la mano. Viene poi promosso ispettore generale e trasferito a Roma fino alla pensione. Morirà nel 1990.

 

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