Le sanzioni che non strozzano... ingrassano (di Stefano Vinti)
Nonostante 30 mesi di sanzioni occidentali abbiano cercato in tutti i modi di indebolire l’economia di Mosca, la Banca Mondiale ha recentemente inserito la Russia nei Paesi ad alto reddito. Nel 2023, infatti, l’economia del gigante eurasiatico è passata dalla categoria a reddito medio-alto a quella ad alto reddito, che si raggiunge quando il Reddito medio lordo (RML) pro-capite è pari o superiore a 13.485 dollari. Attualmente, il reddito nazionale lordo pro capite in Russia è di 14.250 dollari: lo scrive la Banca Mondiale nel documento intitolato “Classificazione dei Paesi della Banca Mondiale in base al livello di reddito per il 2024-2025”. Dopo le previsioni del Fondo Monetario Internazionale di aprile, secondo cui la Russia crescerà più di tutte le economie avanzate nel mondo nel 2024, con una crescita del 3,2%, la Banca Mondiale conferma l’andamento positivo dell’economia di una delle nazioni più bersagliate dalle sanzioni del blocco euro-atlantico.
I pronostici dei “profeti” occidentali circa il crollo dell’economia russa, dunque, continuano a rivelarsi clamorosamente errati. Sarà per questo che i principali analisti e giornali finanziari occidentali hanno fondamentalmente ignorato la notizia sulla crescita della ricchezza pro-capite russa. Mosca, invece, ha commentato positivamente il dato, sottolineando il fallimento delle sanzioni: «Questo passo della Banca Mondiale rappresenta il riconoscimento del successo della politica economica delle autorità russe nell’ultimo decennio da parte di una rinomata istituzione globale, nonostante le restrizioni commerciali e finanziarie illegali introdotte nei nostri confronti», ha commentato il direttore esecutivo della banca russa Roman Marshavin.
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