di Paolo Scarano.

San Pietroburgo, la Capitale sulla Neva fondata dallo zar Pietro I il Grande nel 1703 perché la "Russia avesse un finestra da cui guardare l'Europa ", nacque soprattutto in contrapposizione a Mosca, la capitale russa in carica, per tutto ciò che essa rappresentava, ovvero il bigottismo e la xenofobia verso l'esterno che la "Santa Russia" ortodossa aveva da secoli, immersa nella sua "sonnolenza asiatica" retaggio del dominio mongolo. La capitale fu realizzata con criteri all'avanguardia con strade dritte e spaziose, perché desse l'impressione di modernità agli stranieri che vi sarebbero giunti, anche se per realizzare il sogno dello zar "occidendalizzato" il sacrificio fu notevole; si calcola che sia costata la vita a circa 30.000 operai nel corso degli anni perché dove stava sorgendo l'agglomerato vi erano solo acquitrini paludosi infestati dalla malaria. La città nel corso della sua storia ha cambiato diverse volte nome dall'attuale e "germanico" San Pietroburgo a Pietrogrado dal 1914 al 1924 (in spregio ai Tedeschi con cui durante la Prima guerra mondiale la Russia si trovo' in conflitto) a Leningrado dal 1924 al 1991 in onore del fondatore del Comunismo nel Paese.

Immagine: San Pietroburgo, Museo dell'Ermitage.

 

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