di Fosco Taccini

Cambiamenti climatici, sviluppo sostenibile, riscaldamento globale, Green New Deal per il clima e il contrasto delle diseguaglianze. Questo è solo un piccolo elenco delle tematiche, per salvaguardare la Terra e garantire un futuro migliore a tutti, che in questi mesi di emergenza sanitaria Covid-19 sono quasi totalmente scomparse dal dibattito pubblico. E in questi giorni, mentre i governi di tutti i Paesi sono proprio all’opera per pianificare le possibili strategie per far ripartire il motore dell’economia, l’aspetto ambientale sembrerebbe non trovare posto nell’elenco dei fattori principali. 
Però, bisogna tenere presente continuiamo a non disporre di un Pianeta B, e che è stata già distrutta quasi la metà delle foreste. Inoltre, come noto negli ecosistemi incontaminati (come una foresta non aggredita dall’uomo) virus e batteri sono tenuti sotto controllo dalla ricchezza di relazioni di specie. Uno dei modi più efficaci per proteggere la nostra salute e impedire nuove pandemie è proprio quello di interrompere la distruzione degli ecosistemi.
È necessario, pertanto, mantenere vivo il dibatto e l’elaborazione di idee per traguardare, anche in questa fase 2, un futuro migliore a livello globale.
Quindi è fondamentale proseguire in quel sentiero che cerca di spezzare la linearità della produzione (produci-usa-getta) basata su un’accumulazione di capitale che non tiene minimante conto del consumo delle risorse ambientali. E incentivare un nuovo modello di conversione ecologia che permetterebbe la realizzazione di buoni e stabili posti di lavoro, oltretutto. I settori fulcro di questa economia trasformativa sono, come noto, di primaria importanza per un futuro migliore per tutti: energia, allevamento, agricoltura, alimentazione, mobilità, edilizia, assetto del territorio, educazione, salute, cura del prossimo, ricerca e applicazioni delle nuove tecnologie per migliorare la nostra vita quotidiana. 
In questo passaggio a un nuovo modello di sviluppo sarà necessario, per mantenere al centro le reali necessità delle persone e dell’ambiente nel suo complesso, un controllo dal basso dei processi. Questo per evitare, inoltre, le eventuali storture che si possono sempre avere con scelte calate dall’alto e con poca visuale sul futuro. Pertanto infine, come abbiamo fatto in queste settimane, in questa chiave di sviluppo dovremo continuare a (ri)scoprire il concetto di comunità: come forma di relazione, riconoscimento reciproco, riconciliazione con il Pianeta e scambio continuo di esperienze e conoscenze.

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