REDDITO DI CITTADINANZA: LE NUOVE NORME PUNISCONO SOLO I POVERI
di Stefano Vinti
Il RdC è sotto il fuoco incrociato dei liberisti, di Confindustria e della destra politica e culturale.
L' obiettivo dichiarato è abolirlo e spostare ulteriori risorse al sistema delle imprese, invece andrebbe potenziato ed esteso.
Cristiano Gori, docente di politica sociale a Trento, dichiara:" Si è voluto dare il messaggio che si sarà ancora più severi con i poveri. Dietro c'è lo stereotipo del povero come una persona che non vuole lavorare, verso cui avere un approccio coercitivo e punitivo. La narrazione dei 'divanisti', però, ignora i dati e chi sono i poveri beneficiari del RdC: persone in condizione di fragilità con ridottissimi livelli di studio. Il RdC è la misura anti-poverta' con il sistema antisansonatorio più forte d'Europa". Gori, prosegue:" Il RdC è stato presentato come una misura di politica del lavoro, ma non lo è. Gli interventi anti povertà sono politiche sociali, devono assicurare alle persone una vita dignitosa. Ci deve essere la parte lavorativa, ma con aspettative realistiche sul tipo di risultati che si possono ottenere. La gran parte dei percettori del RdC non è occupabile nell'immediato".
Inlotre:" Tutto il pacchetto punitivo, che ora viene potenziato, si basa sull'idea irreale che il lavoro ci sia e tu, povero, non lo vuoi prendere".
Il prof.Gori lavora anche con la Caritas, che di povertà se ne intende più di tutti in Italia.
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