Quorum raggiunto per il referendum cittadinanza

Oggi, per ottenere la cittadinanza italiana, uno straniero deve aver vissuto nel nostro Paese per almeno dieci anni. Ma le cose potrebbero cambiare. È stato proposto un referendum sulla questione, che ha raccolto rapidamente le 500.000 firme necessarie per essere preso in esame dalla Corte Costituzionale e, se quest'ultima darà il via, anche dagli elettori.
Probabilmente, gli italiani saranno chiamati alle urne già la prossima primavera.
Cosa chiede il referendum? Di dimezzare i tempi per ottenere la cittadinanza italiana, portandoli da 10 a 5 anni, come già prevede la legislazione di altri Stati europei.
Il quesito referendario – la domanda a cui gli elettori dovranno rispondere con un sì o con un no – è stato depositato il 4 settembre scorso. Le firme sono state raccolte così velocemente anche grazie alla piattaforma digitale che il Ministero della Giustizia ha da poco inaugurato. Negli ultimi giorni i cittadini hanno firmato al ritmo di 10.000 l'ora, soprattutto nel nord del Paese.
Non basta nascere in Italia per essere cittadini italiani. I figli di genitori stranieri – le cosiddette seconde generazioni – sono tenuti a seguire un percorso di naturalizzazione, a fare richiesta della cittadinanza e ad aprire una pratica per ottenerla; una strada lunga, tortuosa e molto difficoltosa.
Ogni Paese ha le proprie regole per riconoscere i cittadini: alcuni applicano lo ius soli, il diritto del suolo, ed è cittadino chi nasce sul territorio; altri, lo ius sanguinis, il diritto del sangue: se sei figlio di un cittadino, sei cittadino anche tu. Esiste anche lo ius scholae, cioè la cittadinanza ottenuta alla fine del percorso di studi. Molti vorrebbero adottarlo in Italia.
Il referendum per la cittadinanza è un referendum per l'uguaglianza tra tutti i cittadini e tra tutte le persone che risiedono, vivono, lavorano e studiano in Italia.
L'Associazione UmbriaLeft sostiene pienamente il referendum cittadinanza.

Associazione Culturale UmbriaLeft

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