di Paolo Brutti 

Quello che è stato realizzato di veramente straordinario dalla Cina è il balzo fatto in pochi anni nella scienza di base e applicata e nella tecnologia. 
Soprattutto nella scienza siamo in presenza di qualcosa di assolutamente inedito. 
Alcuni intellettuali yankee si consolano con la vecchia idea che la Cina abbia solo una grande capacità mimetica. Osserva quello che gli USA hanno scoperto, lo copia e lo aggiorna, ma resta sempre dietro. 
Dodici anni fa, nel 2013 le statistiche annotavano che per qualità delle università scientifiche e tecnologiche la Cina si collocava al quattordicesimo posto nel mondo. Le stesse statistiche dicono che oggi la posizione delle università cinesi è al primo posto. 
Primeggiano più nei settori della ricerca di base che in quelli tecnologici, sono i primi in molti settori e dove non lo sono stanno al vertice. Il numero di brevetti, quelli delle pubblicazioni e quello delle applicazioni belliche sono avanti a tutti. Gli studenti iscritti ad ingegneria in Cina sono più della somma di quelli di tutti i paesi occidentali. 
L’Occidente non sa con chi si sta scontrando. 
Aggiungo che la Cina ha nelle sue banche il destino del dollaro e lo tiene sulla corda solo perché le conviene. E tutto questo accade in un paese che è e dichiara di essere orgogliosamente sulla via del socialismo. 
Tutto questo dovrebbe essere di stimolo di chi cerca una via per superare il capitalismo e dovrebbe insegnare che senza un sistema di collegamenti internazionali un punto di vista anticapitalista non si afferma.

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