di Gian Filippo Della Croce

Le potremmo chiamare “prove di esistenza in vita”, gli approcci e le convergenze fra il PD umbro e Alternativa Popolare il nuovo partito di Stefano Bandecchi che dopo aver conquistato il comune di Terni ha messo nel mirino le elezioni comunali perugine nonché quelle regionali del 2025.  Cioè il PD per dimostrare la sua esistenza ha bisogno di  un dialogo con AP che gli consente oltretutto di occupare anche qualche poltrona. Triste fine per un partito che qualche decennio fa veleggiava su percentuali di voto sopra il 50%. Se questa è la strada per la rivincita sul centro destra oggi maggioritario in Umbria è certamente “originale” anche se non priva di pericoli, ma la strada è stata ormai imboccata a partire da Terni dove  le intese palesi o occulte con la compagine bandecchiana sono ormai alla luce del sole. Vedremo cosa ne guadagnerà il PD in termini elettorali se quello che sta accadendo a Terni può costituire un modello per le elezioni imminenti. Intanto Alternativa Popolare ha  presentato ufficialmente il suo candidato alla guida del comune di Perugia, quel Baiocco ottimo calciatore del Perugia in serie A, mentre da sinistra e segnatamente dal PD non giungono notizie di candidature ma piuttosto di divisioni e contrasti. A questo punto tutto può diventare possibile  fino ad una alleanza PD-AP  o comunque ad una intesa in chiave elettorale per riuscire a costruire quella “rivincita” tanto agognata dal Partito Democratico. Certo ci sono prezzi da pagare a tutti i livelli: di immagine prima di tutto, e non vorremmo che la voglia di rivincita giochi altri brutti scherzi a un partito ancora piuttosto provato dalle recenti batoste elettorali. Nello scenario regionale incombe poi l'ombra degli schieramenti civici da Umbria Civica a Blu ad altre compagini presenti sul territorio o in grado di organizzarsi rapidamente, magari con l'obiettivo di costruire una alternativa concreta per un elettorato sempre più fluido. I segnali che provengono da questa area sono però ancora troppo deboli per essere intercettati pienamente dall'elettorato, se i civici possono essere un'alternativa dovranno dimostrarlo nel breve termine superando anche contrasti interni che non mancano. Le altre formazioni della sinistra per ora stanno a guardare ma anche loro dovranno darsi una svegliata, i tempi sono sempre più stretti e occorre sviluppare un forte spirito unitario capace di superare le attuali divisioni e diffidenze e costruire un cartello della sinistra, che ovviamente esclude il PD, con i Cinque stelle disponibili a eventuali convergenze. Intanto la turbopolitica di Bandecchi e del suo partito non si arresta e sopratutto non teme di infilarsi pesantemente  all'interno di problematiche  importanti avviando confronti e scontri istituzionali (gli ultimi con Regione e AST) che hanno il chiaro obiettivo di accrescere il consenso popolare. In tale contesto la sola dimostrazione di esistere potrebbe non bastare.

 

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