"ROSSO DIGITALE, L'algoritmo di Marx"
di Vincenzo Vita

La politica si è fatta comunicazione, e la comunicazione si è fatta politica. Questo è l'esito di quello che possiamo chiamare il berlusconismo, da non intendere come semplice descrizione delle alterne fortune del Cavaliere di Arcore, bensì come sintomo clamoroso del mutato rapporto tra rappresentanza e rappresentazione. La crisi del Politico, frutto della parabola discendente dei grandi partiti di massa, si manifesta in modo esplicito con l'epifania della società dell'informazione. Quest'ultima, nell'Italia degli irrisolti conflitti di interesse, vede al centro la televisione generalista commerciale, vero riferimento della e nella sfera pubblica. Una delle maggiori anomalie italiane rimane proprio la lunga inerzia della tv classica: in termini di frequenze, di risorse economiche e pure di costruzione del clima di opinione. Ma quali scenari si aprono per il futuro?

Mercoledì 19 giugno 2019 – ore 18
Sala Zavattini FONDAZIONE AAMOD
Via Ostiense 106 - Roma (Centrale Montemartini)

Ne discutono con l’autore
Gianrico Carofiglio (saggista e scrittore)
Nicola D’Angelo (giurista e magistrato amministrativo)
Giuseppe Giulietti (presidente FNSI)
Norma Rangeri (direttrice de “il manifesto”)

Dall’invasione degli spot alla dittatura degli algoritmi, un’analisi dettagliata sul rapporto politica e comunicazione dalla televisione sul modello Berlusconi ai social media delle campagne politiche e delle fake news attuali: questi i temi esplorati nel nuovo saggio scritto da Vincenzo Vita, Rosso digitale.

Il berlusconismo, da non intendere come semplice descrizione delle alterne fortune del Cavaliere di Arcore, bensì come sintomo clamoroso del mutato rapporto tra rappresentanza e rappresentazione, è alla base di una ricerca che analizza il processo di globalizzazione mediatica come uno strumento non risolutivo nello sviluppo dei media. Nel saggio viene anche messa a fuoco la figura di un Politico in crisi, in quanto frutto della parabola discendente dei grandi partiti di massa, che si manifesta in modo esplicito con l’epifania della società dell’informazione.
“Nell’Italia degli irrisolti conflitti di interesse – afferma Vita - vero riferimento della e nella sfera pubblica è la televisione generalista commerciale, in termini di frequenze, risorse economiche e costruzione del clima di opinione. Ma quali scenari si aprono per il futuro?” A questa domanda, seguendo l’iter del saggio pubblicato dal “manifestolibri”, tenteranno di rispondere insieme all’autore, in una conversazione aperta al pubblico, lo scrittore Gianrico Carofiglio, il giurista Nicola D’Angelo, il presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana Giuseppe Giulietti e la direttrice de “Il Manifesto” Norma Rangeri.

Vincenzo Vita (1952) è Presidente dall’aprile 2015 dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, nonché dal 2017 dell’Associazione per il rinnovamento della sinistra. Deputato con l’Ulivo nel 1996, è stato Sottosegretario del Ministero delle Comunicazioni fino al 2001. Dal 2003 al 2008 Assessore alla cultura della Provincia di Roma. Dal 2008 al 2013 Senatore del Pd. Ha insegnato come docente a contratto Teorie dei media nell’Università di Sassari e ha pubblicato, tra
l’altro: Dopo i mass media (1993) e L’inganno multimediale (1998). Collabora con “il manifesto”.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti con prenotazione consigliata alla mail eventi@aamod.it
Infoline: 06/57289551 - 06/5742872 - 06/5730544

https://www.lafeltrinelli.it/libri/vincenzo-vita/rosso-digitale/9788872859100

 

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