Venerdì 19 ottobre alle ore 17.30 a Perugia presso la sala C. Baioletti in via Campo di Marte 8/m scla C, ci sarà la presentazione del libro di Paolo Ciofi “La rivoluzione del nostro tempo – Manifesto per un nuovo socialismo.

Interverranno al dibattito, oltre all’autore del libro Paolo Ciofi, On.Vincenzo Vita (Associazione per il rinnovamento della Sinistra), F. Bindella (Possibile) , M. Bravi (IRRES CGIL), L. Ciotti (associazione culturale primomaggio) L. Caponi (Giornalista, già Senatore Comunista), E.Flamini (segretario regionale di Rifondazione Comunista), F. Gentili (Sinistra Italiana), G Mattioli (La Sinistra per Perugia) M. Ravaglia (DiEM 25), A. Solinas (MDP), S. Vinti (Associazione culturale Umbrialeft)

L’autore parte da questa considerazione.

“Siamo immersi in una formazione economico-sociale dominante ma decadente, percorsa da contraddizioni distruttive. Il sistema perde efficienza, la produzione ristagna, il pianeta degrada, la disoccupazione e la precarietà si diffondono, la povertà si estende, e milioni di persone muoiono di stenti e di fame nel mondo”

La verità di queste parole è oggettiva. Non si può, oggettivamente, descrivere una realtà diversa da quella sopra descritta.

Quella che ci viene raccontata è una realtà immaginaria sostenuta da elementi apparentemente veri, ma come sostenne Hegel “le apparenze divergono dalla realtà”, Marx, a questo concetto aggiunse “che se esse (le apparenze) coincidessero con il reale non avremmo bisogno della scienza”

L’autore descrive il capitalismo finanziario contemporaneo, la sua natura storica, la condizione economica essenziale, senza la quale non potrebbe esistere, marca, in maniera forte, l’esistenza delle tradizionali classe sociali: capitalisti da una parte e lavoratori dall’altra, ovvero sfruttatori e sfruttati, anche nella nostra post-moderna società, come in quella degli albori del capitalismo descritta da Carlo Marx.

Sostiene, quindi, l’assurdità della presunta “fine del lavoro” e l’intensificarsi dello sfruttamento “dell’uomo sull’uomo”, anche in questo nostro tempo segnato da un progresso tecnologico scientifico che ha portato al superamento del modello capitalistico dalla fabbrica fordista, dove si è concentrato il movimento operaio del XX secolo.

La divisione del lavoro di oggi non ha ridotto il lavoro manifatturiero, che resta subordinato al capitale, a dimostrazione che il capitalismo non può esistere senza lo sfruttamento vivo del lavoro e dei lavoratori e aggiunge, senza lo sfruttamento illimitato delle risorse naturali.

Questa è la logica del profitto, l’unica perseguita con violenza, autorità e forte determinazione dall’attuale élite economica finanziaria.

Non si possono, quindi, attuare politiche di ridistribuzione della ricchezza prodotta, si elargiscono servizi solo remunerativi ed a soggetti solvibili.

Da questo concetto, secondo, Ciofi, nascono tutte le ingiustizie, le quali si possono interpretare e capire seguendo il pensiero di Carlo Marx: il proletario vende la sua forza lavoro per soddisfare i suoi bisogni primari al capitalista, il quale sfruttandola ottiene un profitto (plusvalore), che deve crescere progressivamente rispetto a quello del salario.

Questa elementare verità la subiscono drammaticamente miliardi di persone (di proletari) in tutto il mondo ed, in modo allarmante, dimostra il fallimento delle politiche che la socialdemocrazia ha portato avanti negli ultimi 30 anni, il fallimento del tentativo di unire il continente Europeo.

Ma, nello stesso tempo, dimostra come ci sia bisogno di diffondere efficacemente idee di uguaglianza e di democrazia, di giustizia sociale, di diritti, di rimettere al centro delle azioni politiche i bisogni materiali ed immateriali dell’uomo, anziché il profitto, per creare le condizioni di una società all’insegna della fratellanza dei popoli e non della competizione, una società segnata dal progresso culturale e dalla emancipazione di ogni essere umano.

Per questi motivi Umbrialeft ha organizzato questo dibattito, invitando tutte le forze politiche ed associazioni che si richiamano a questi valori, ad un socialismo del terzo millennio, convinta fortemente della necessità di unità della sinistra di alternativa che in diverse occasioni manifesta la stessa volontà, elabora sostanzialmente gli stessi programmi (o si differenziano di pochissimo), lotta per un altro mondo possibile”.

Associazione culturale Umbrialeft
Attilio Gambacorta

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