POST-NEO-FASCISTI.
di Guido Liguori.
Ricordo che il Movimento sociale italiano (Msi), il partito neofascista della c.d. Prima Repubblica, fu l'unico partito a battersi contro la legge che rendeva effettiva, nel 1970, l'istituzione delle Regioni prevista dalla Costituzione. La loro propaganda mostrava un'Italia divisa in 20 realtà ormai ognuna per conto suo (le Regioni) e predicava il mantenimento dell'unità nazionale, la cui fine veniva paventata. L'esperienza ha mostrato che non avevano tutti i torti, fatta la tara agli eccessi propagandistici e alla mitologia della nazione che utilizzava. Oggi il partito esplicitamente erede (nella simbologia e nella storia personale di molti suoi adepti) di quella Fiamma (il Msi) dà il via libera alla riforma leghista dell'autonomia differenziata, che mina in modo molto più radicale e drammatico la coesione di fatto, sociale ed economica, della nazione. Costoro, io credo, non sono né fascisti (poiché sono liberisti) né neofascisti (poiché non difendono nemmeno l'unità della nazione). Sono Estrema Destra da Operetta (Edo), furore repressivo contro i deboli (detenuti e studenti) e subalternità ai potenti (soprattutto se statunitensi), insomma sono, per dirla con Eduardo, "a schifezza d'a schifezza d'a schifezza d'a schifezza" di questa schifosa classe politica.
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