di Valerio Bruschini

PERUGIA - Cercando un documento politico nell’ “archivio” personale, mi sono imbattuto in questo testo, che Paolo mi diede il 26 Febbraio 2002. Parafrasando Guccini, si potrebbe dire:

“Quanto tempo è passato da quel giorno d’inverno di un febbraio avanzato, con il cielo già bruno … ”.

Tuttavia, ho pensato che fosse da mettere nuovamente in circolazione questo testo, sia per rendere, ancora una volta, omaggio a Paolo, sia per sentirne un po’ meno la mancanza, (penso di non essere stato il solo ad avvertirne l’assenza nel corso delle varie iniziative, fatte in questo ultimo anno a Perugia), sia, infine, perché di fronte alla miseria culturale e politica delle varie caste dominanti, le ispirate parole di Paolo sono il lampo che squarcia le tenebre.

“Ipotizziamo” che, per le/i Compagne/i, che hanno conosciuto Paolo, questa lettura possa costituire un tuffo nel passato ed un tuffo al cuore, dolce e doloroso ad un tempo.
“L’ipotizzazione” è che coloro che non hanno avuto la fortuna di conoscere Paolo dovranno familiarizzare con un lessico ed una sintassi in parte diverso/a; ipotizziamo che ne varrà la pena, perché conosceranno un Pensiero Altro.

PIATTAFORMA POLITICA
La coniugazione di teoria classica e contemporanea, l’unione di politiche redistributive e radicali, l’unità di verticalità ed orizzontalità sono fondamentali per l’allestimento di una piattaforma politica del Movimento.

Assumendo l’ipotesi teorica del movimento operaio di riduzione dell’orario di lavoro, di strutturazione della questione salariale, di centralità del controllo operaio sul ciclo produttivo, l’ipotizzazione è quella del salario sociale ed europeo con l’istituzionalizzazione del salario di cittadinanza a livello orizzontale e minimale nella società.

Salario sociale da produrre con la coniugazione di politiche redistributive e di politiche fiscali mediante la produzione di aree di libertà dai prezzi per quanto riguarda la fruizione sociale e relazionale.
Parallelamente si ipotizza la riduzione dell’orario di lavoro nell’industria a 35 ore così come a 32 ore per il pubblico impiego e, per questo ultimo, la strutturazione del secondo livello di contrattazione a livello d’ente.
Così come si ipotizza il salario studentesco prodotto dalla strutturalità dell’autonomia scolastica.
Per quanto riguarda il controllo operaio sul ciclo produttivo, si ipotizza la gestione dei ritmi e dei tempi da parte delle Rsu oltre all’obiettivo strategico del compimento dell’atto di lavoro nella libertà del libero arbitrio in parallelità a quanto effettuato in agricoltura dall’agriturismo.

In generale, l’obiettivo è la coniugazione di nuove tecnologie e di scienza e di vertenzialità per una ipotesi di liberazione dal lavoro salariato con l’obiettivo della libertà dal lavoro ed un aumento della ricomposizione soggettiva nella cultura, nell’arte, nella sessualità.
L’ipotesi è, quindi, della creazione redistributiva di un ciclo produttivo alternativo basato sulla cooperazione, sulla libertà e l’uguaglianza, sul superamento del lavoro salariato.
Fondamentale nelle politiche redistributive è la strutturazione di un ciclo produttivo alternativo.
Sussidiarietà statuale, cooperazione, produzione di servizi sono le ipotesi di strutturazione del ciclo.
Si ipotizza parallelamente di superare la divisione fra Movimento operaio ufficiale e precariato, fra proletariato di fabbrica ed operaio sociale mediante la questione salariale.

Per quanto riguarda la scuola, si ipotizza il superamento degli esami e la loro abolizione.
Si ipotizza il superamento delle valutazioni.
Per quanto riguarda l’università si ipotizza una riforma basata sull’autonomia.
Cioè una ridislocazione della didattica e dello studio nel territorio permettente di superare la divisione fra docente e discenti e mediante la produttività nel territorio la formazione del salario studentesco anche all’Università.
Per quanto riguarda la democrazia l’obiettività della creazione di consigli popolari territoriali viene individuata come fondamentale.

Con funzioni di proposta e di controllo , che abbiano capacità di contrattazione con le Istituzioni, che estendano la rappresentanza a tutti gli esclusi dalle istituzioni stesse.
La questione femminile è centrale, così come quella della diversità sessuale.
L’ipotesi è quella di sviluppo di cicli produttivi alternativi per lo sviluppo dell’autonomia salariale, l’istituzione del salario domestico mediante il pagamento degli assegni familiari direttamente alle casalinghe.
In generale, l’ipotesi è quella di istituzione di quote obbligatorie nell’occupazione e nelle Istituzioni di donne ed immigrati.

Per l’immigrazione è centrale la questione dello sviluppo della cooperazione e dell’occupazione.
L’ipotesi in generale è quella del rafforzamento dell’autonomia dei settori sociali alternativi mediante la strutturazione della cooperatività e la costituzione di un fronte sociale.
La questione culturale è centrale.
La fondamentalità di politiche redistributive dalle istituzioni alla società civile e dalla società civile alle singole comunità è palese.
Si ipotizza la cessione di un computer, di una stampante, di un incisore di CD, di un ciclostile ad ogni associazione.
L’ipotesi è quella di uno spettacolo culturale per ogni comunità e di un giornale per ogni comunanza.
In generale viene individuata nella questione del credito una delle questioni centrali.
L’apertura di un credito a fondo perduto per ogni comunità con l’obiettività di produrre produttività cooperativa diviene necessaria.

- 35 ore nell’industria
- 32 ore nel Pubblico Impiego
- Doppio livello contrattuale nel Pubblico Impiego
- Salario sociale
- Salario di cittadinanza
- Ciclo produttivo alternativo basato sulla cooperazione
- Libertà di lavoro nell’industria così come avviene nell’agriturismo
- Salario studentesco
- Superamento degli esami e delle valutazioni
- Riforma universitaria basata sull’autonomia
- Salario studentesco universitario
- Cooperative femminile e femministe
- Cooperative omosessuali
- Cooperative di immigrati
- Quote obbligatorie di donne ed immigrati nell’occupazione e nelle Istituzioni
- Un computer, una stampante, un incisore CD, un ciclostile in ogni associazione
- Uno spettacolo culturale in ogni comunità
- Un giornale in ogni comunanza
- Consigli territoriali di controllo e proposta per gli esclusi per gli esclusi dalle Istituzioni
- Apertura del credito per ogni comunità con ipotizzazioni produttive cooperativistiche
- Politiche fiscali di aree di libertà dai prezzi
- Salario domestico mediante il pagamento degli assegni familiari alle casalinghe.

Paolo Vinti

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