La vertenza della Perugina si scalda notevolmente in vista della verifica dell’accordo.
La Sinistra per Perugia si schiera a fianco dei lavoratori che hanno intrapreso azioni di mobilitazione e di lotta per la difesa dei posti di lavoro, e deciso di coinvolgere l'intera città: una vertenza di tutti.
In prossimità dell’incontro al Mise in questa settimana, fra Azienda, governo e sindacati, condividiamo, appieno, la volontà espressa dai lavoratori nelle assemblee di essere presenti numerosi alle trattative a Roma.
Questo incontro sta assumendo una valenza molto importante, dato che si potrebbero
stabilire le premesse per il futuro stesso dell’azienda.
I sindacati, lo stanno ripetendo continuamente, andranno all’incontro chiedendo all’azienda il pieno rispetto dell’accordo, il ritiro dell’esubero di 340 operai, il mantenimento degli impegni di sviluppo nel settore del cioccolato. Al governo, oltre le garanzie che l’accordo venga rispettato, chiederanno anche l’estensione dei benefici di legge nel triennio 2018.2021.
Il questi ultimi anni l’azione del governo sulla politica industriale è risultata molto debole e insufficiente. Molte volte i finanziamenti promessi non sono mai arrivati, ma dato che la situazione delle aziende lo impone, è auspicabile che si possa aprire una nuova fase di sviluppo nel nostro paese, e di confronto con le multinazionali ed in particolare oggi con la Nestlè.
Intendiamoci la tutela, sotto ogni aspetto, dei lavoratori è cosa essenziale per loro e per i sindacati, ma noi temiamo che anche la diluizione del piano fino al 2021 non risolverà il problema circa la permanenza in futuro delle produzioni a S.Sisto e la garanzia dell’esistenza stessa dello stabilimento.
In ogni caso l’uscita del personale, anche in tempi più lunghi, sarà difficile da scongiurare, perché nei prossimi anni, pur con aumenti di volumi, l’ammodernamento tecnologico potrebbe causare altro esubero.
Secondo noi sarebbe necessario prendere atto che l’attuale accordo è risultato, alla prova dei fatti, non sufficiente, e quindi si dovrebbe proporre la sua rinegoziazione, spingendolo in avanti, per inserire nuovi investimenti produttivi seri e importanti a garanzia dello sviluppo.
Se la Nestlè si ostinerà a mantenere le attuali posizioni industriali, dobbiamo cominciare a porci il problema che la Perugina venga ceduta a qualche Gruppo che creda nel potenziale produttivo e di qualità di S. Sisto.

Giuseppe Mattioli
La Sinistra per Perugia

 

 

Condividi