di Elio Clero Bertoldi.

PERUGIA - Una perizia sulla corazza di Ascanio della Corgna é stata affidata dal Lyon Club, che porta il nome del marchese del Chiugi perugino, al professor Georg Cristoph Berger Waldenegg, docente di Storia Moderna dell'università di Heidelberg. Contattato dallo storico Gianfranco Cialini, il docente si é impegnato ad effettuare un sopralluogo al  Kunsthistorisches Museum di Vienna, dove si trova la splendida corazza di Ascanio, ed esaminare e fotografare l'armatura nei minimi dettagli compreso l'esame approfondito dell'armatura: altezza, larghezza, circonferenza ed ancora misurazione del foro, da cosa possa essere stato determinato (palla di archibugio o da corpo contundente, come una picca?). Tutti questi elementi potrebbero, tra l'altro, servire di supporto alla identificazione dei resti mortali del marchese e stabilire le cause della morte.
I resti di alcuni membri della nobile famiglia perugina sono stati recuperati nella sacrestia di San Francesco al Prato e si intende arrivare ad una identificazione precisa dei vari componenti della famiglia con una perizia medico legale (affidata al professor Mauro Bacci).
La perizia del docente tedesco potrebbe aiutare a risolvere il mistero della morte di Ascanio, avvenuta il 3 dicembre 1571, poche settimane dopo la storica battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571).
Gli studi più recenti lasciano ritenere che Ascanio, il giorno dello scontro con gli Ottomani, si trovasse su una galea genovese (forse La Boldrinella) e che il sopraggiungere di un veliero pontificio permise ad Ascanio di superare una fase delicata e difficile e di mettere in fuga i turchi. Fu una ferita in battaglia a costare la vita del più grande spadaccino della sua epoca e stratega di primo livello o, come riferiscono le fonti dell'epoca, una polmonite contratta durante il viaggio di ritorno dopo l'epico scontro?
La perizia del docente tedesco potrebbe portare un altro tassello di verità.

 

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